Ddl Legittima Difesa passa al Senato, Salvini esulta

    Salvini e il governo stanno portando avanti e a spada tratta la battaglia per rendere il provvedimento sulla legittima difesa legge. Un tema ritornato centrale nell’agenda politica e non solo dopo il terribile caso, che ha scosso l’opinione pubblica, dell’omicidio della piccola Desireè. La sedicenne originaria di Latina, uccisa e violentata in uno stabile abbandonato presso il quartiere San Lorenzo di Roma, dove lo stesso ministro dell’Interno ha voluto porgere un fiore in suo ricordo. La visita di Salvini nel quartiere romano (cuore della movida della capitale) è stata interpretata dagli oppositori come un atto di sciacallaggio, nonché di propaganda per ottenere un consenso positivo sulla manovra. Avanti senza guardarsi dietro quindi. La legittima difesa, cardine della Lega Nord, ha ottenuto il primo via libera in lettura al Senato con 195 voti favorevoli, 52 contrari e un astenuto e ora si aspetta la valutazione dalla Camera. Uno dei cardini del provvedimento è l’articolo 1 che cambia l’articolo 52 del codice penale, introducendo il termine “sempre”. Perciò la legittima difesa, di fatto, è sempre presunta, ovvero si riconosce sempre – nelle situazioni previste dalla legge – la proporzione tra offesa e difesa. Il testo della riforma che ha il timbro del Caroccio dice: si riconosce “sempre” la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa “se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi” prosegue “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione”. Ma c’è dell’altro. L’articolo 1 del ddl allarga anche i casi in cui non è previsto nessun atto punitivo e affinchè si reputi la legittima difesa non è necessario che il ladro possegga un oggetto riconosciuto come arma in mano, bensì basta la sola minaccia di utilizzare un’arma. Un provvedimento che preoccupa l’Associazione nazionale magistrati, come ribadito a più riprese dal presidente Minisci, e di fatto negato anche da molti giuristi. Però ultimamente la stessa Anm ha riscontrato dei netti miglioramenti nel testo definitivo. Salvini esplicita la sua gioia tramite Twitter con i soliti caratteri cubitali. Il provvedimento è passato anche grazie ai consensi di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il Partito democratico – che già un anno fa aveva presentato una riforma che andava a modificare le norme sulla legittima difesa, tra molte polemiche – ha dato anche lui l’appoggio a favore dell’articolo 2 che esclude la punibilità di chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità “in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Dal voto si è astenuta la dem Anna Rossomando, vicepresidente del Senato. Hanno votato no i parlamentari di Liberi e Uguali. Ieri i senatori M5S Nugnes, De Falco e Fattori avevano ritirato 7 emendamenti alla legittima difesa. Resiste invece la “fronda” rispetto a un altro provvedimento caro a Salvini, il decreto sicurezza. La fronda anzi si allarga. Oggi anche la deputata Doriana Sarli si aggiunge alla pattuglia dei senatori e dice: “Non si può svuotare il Parlamento del suo significato” e il decreto immigrazione e sicurezza targato Matteo Salvini “va ritirato”.