Ddl Zan in Senato, subito “clima incandescente” in Aula

“C’è già un clima incandescente, decido io poi, ora stabilisco l’elenco degli interventi, avevo fatto io bene a convocare la capigruppo. La decisione ultima la prendo io”. Così la presidente Elisabetta Casellati, in Aula in Senato, prova a tenere la calma in Aula. “Non c’è bisogno di urlare”, dice poi rivolta a Pietro Grasso, che alza la voce, accusando Ostellari di falsità. “La mia decisione era già presa, come emerge dalla nostra chat, ho già deciso”, ha ribadito Casellati. “Non accetto – spiega – strumentalizzazioni”. 

“Abbiamo il dovere in conferenza dei capigruppo di verificare se c’è la possibilità di un percorso positivo da poter fare insieme”, ha detto il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone.
 

Intanto, a pochi minuti dall’approdo del ddl al Senato erano stati fatti i conti sulle presenze. Secondo fonti parlamentari sarebbero 3 i senatori assenti nelle fila di Italia Viva e 1 del Pd. Mentre tra i 5 Stelle, gli assenti sarebbero 9. “Si tratta di assenze motivate da vaccini o malattie. Questo è il momento della nostra fascia di età prevalente”, spiega una senatrice pentastellata. 

Ostellari
 

“Adesso andiamo in Aula, riferisco il lavoro fatto in questi mesi, cerco di raccontare le cose come sono, vediamo se c’è disponibilità a dialogo e modifiche” del ddl Zan, ha detto Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato, al termine della riunione dell’organismo da lui presieduto. “Da un punto di vista tecnico poi sarà il regolamento che ci dirà cosa possiamo fare”. “Noi – sottolinea – vogliamo arrivare a un testo condiviso e votato”. “Qualcuno narra che ddl sia stato bloccato per mesi in commissione, non è una narrazione reale”, aggiunge poi. “E’ trascorso oltre un anno alla Camera prima di arrivare all’ok alla legge”, ricorda il leghista. “Al Senato – afferma – poi ci sono stati diversi disegni di legge che sono dovuti essere riassegnati, prima di essere congiunti”. 

“Dalle audizioni abbiamo compreso che ci sono motivi non ideologici” di critica alla legge “andate a leggere Flick e Mirabelli: si concentrano su art. 1, 4 e 7. Noi abbiamo aperto il dibattito”, ha detto ancora Ostellari ricordando: “Abbiamo iniziato il 28 aprile scorso a lavorare in Commissione”. “Poi sette sedute – aggiunge – sono state dedicate sette sessioni con settanta audizioni. Abbiamo sentito persone che non sono state sentite alla Camera”. “In tutto sono meno di tre mesi di lavoro in Commissione”. 

Salvini
 

Sul ddl Zan “la Lega è forza coerente: difendere vittime di abusi e violenze è sacrosanto, ma lasciamo fuori l’educazione dei bambini da questa battaglia politica”. Così il leader della Lega Matteo Salvini, parlando del ddl nel corso di un punto stampa a Maratea. “Da questa legge la Lega chiede che si tolgano i bambini. Non usiamo i bambini, non si può far politica sulla pelle di bambini di 6 o 7 anni”, ha poi detto il leghista durante un comizio a Battipaglia (Salerno). “Oggi pomeriggio – ha spiegato Salvini – dovevo passare prima da Caserta e poi da Napoli, ma devo tornare a Roma perché il Pd porta in aula il cosiddetto ddl Zan e quindi vediamo di chiarirci una volta per tutte. Io chiarisco una volta per tutte che sono per le libertà: la libertà d’impresa, di cura, di pensiero e quindi anche la libertà d’amore. Ovviamente nessuno dev’essere toccato, insultato, discriminato, per Battipaglia possono andare in giro mano nella mano e baciandosi due ragazzi, due ragazze, a me non interessa se uno è etero, omosessuale e cosa fa nella sua vita privata, è affare suo e nessuno si permetta di offenderlo. Però da questa legge la Lega chiede che si tolgano i bambini”. 

Renzi
 

Sul ddl Zan “la posizione di chi vuole mettere bandierine non produce il risultato, se facciamo un passo in avanti e portiamo un testo nella direzione dello Scalfarotto, altrimenti si va al voto segreto che è una incognita”. Così Matteo Renzi, intervenendo alla Camera, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione del suo volume ‘controcorrente’ oggi in Senato. “Nel voto del calendario c’erano 11 voti di distanza – ricorda – nel voto segreto ne bastano sei e la legge muore, il mio suggerimento è ricordarsi che siamo parlamentari, se portiamo lo spirito di unità portiamo a casa la legge, altrimenti salta tutto”.