Decreto sulla sicurezza, M5S ritira gli emendamenti

    Il Movimento 5 stelle ha ritirato le modifiche al decreto sulla sicurezza nella Commissione per gli affari costituzionali della Camera. In conclusione, quindi, i 18 ribelli dei cinque stelle hanno deciso di respingere gli emendamenti con cui negli ultimi giorni avevano tentato di aprire alla protezione speciale di alcune categorie di migranti, sullo Sprar e di introdurre restrizioni alla vendita di beni confiscati, con cui avevano sfidato il ministro dell’Interno Salvini.

    Ha spiegato il vice premier Salvini parlando dalla Sardegna: “Il calendario dice che il decreto sulla sicurezza diventa legge entro il 3 dicembre o abbiamo perso mesi di lavoro inutilmente: ci sono centinaia di emendamenti delle opposizioni e io per il beneficio di quel decreto l’ho modificato più volte. Rimane una settimana di tempo e poiché ci sono molte misure che garantiscono più sicurezza agli italiani, prima diventa legge, meglio è. C’è stato un incidente con il voto segreto, che avrei abolito perché sarebbe stato giusto per gli italiani venire a sapere come votano i loro parlamentari – ha aggiunto – Non è stato il primo e non sarà l’ultimo “.

    “Il lavoro in Commissione sta andando molto velocemente – conferma il membro della Lega e membro della Commissione Gianluca Vinci – è il risultato degli accordi raggiunti dal top management, credo, negli ultimi giorni il Presidente della Commissione, Giuseppe Brescia (M5S), aveva annunciato che non ci sarebbe stato alcun ostacolo da parte loro, quindi l’accelerazione imposta da Salvini, che vuole chiudere al più presto, per rispondere al lancio in prima lettura ieri su Anticorruzione, a la legge che porta la firma della Cinquestelle, ha interrotto ogni tipo di dibattito in seno alla Commissione e ha costretto i 18 ribelli alla resa. In Commissione affari costituzionali i lavori sono ripresi questa mattina e dovrebbero concludersi questa sera alle 19: ci sono però 600 emendamenti da esaminare e votare.