CALCIO

Del Nero esclusivo: “Con la testa di Ledesma sarei campione del mondo”

Ho solo un rimpianto: se avessi avuto la testa di Ledesma o Bernardeschi a quest’ora sarei campione del Mondo e avrei fatto una carriera decisamente migliore”. Non ha dubbi Simone De Nero, talentuoso ma esuberante, forse troppo. L’ex Brescia e Lazio, tra le altre, si è raccontato nel corso del programma ‘65 e mezzo, il fantacalcio in TV’, prodotto da Italia Sera.

Agli esordi era considerato uno dei migliori prospetti italiani, tanto che ha vinto un Europeo Under 21 con mostri sacri come De rossi e Gilardino. Il continuo però non ha confermato le altissime aspettative. Anche se Del Nero ha vissuto comunque una carriera da protagonista, esplosa nella Lazio, dove è rimasto 5 anni.

E proprio della sua avventura in biancoceleste Del Nero, che ora è alle prese con un grave infortunio che gli impedisce di giocare, ha parlato a ‘65 e Mezzo, il fantacalcio in TV”: “Sono arrivato alla Lazio in punta di piedi e mi sono ritagliato il mio spazio nei preliminari di Champions. Mauri si era infortunato e Delio Rossi mi ha fatto giocare subito. Ero partito bene, poi però ho avuto tanti infortuni e ho perso molto tempo. Ho avuto tanti problemi. Quel poco che ho giocato però, me lo sono ampiamente meritato perché non me lo ha regalato nessuno”.

“Lazio da quarto posto”

Del Nero ha poi parlato del momento attuale della Lazio: “Non credo che manchi molto a questa squadra per fare quel salto definitivo. Forse un po’ la continuità. Si perde un po’ con le piccole squadre, è solo una questione di concentrazione. Il campionato è molto equilibrato, non è facile vincere con nessuno, quindi la concentrazione è fondamentale. Immobile? Lui è la punta di diamante di questa squadra che mi sta sempre più meravigliando. La Lazio è una squadra matura, ha preso sicurezza. Ha cambiato poco ed ero contento perché giocando sempre insieme ormai si trovano a memoria”.

Il più forte con cui ho giocato alla Lazio? E’ stato Matuzalem. Aveva delle qualità importanti, era il più completo di tutto. Peccato che non avesse la testa giusta. Zarate? Quando è arrivato mi sembrava di vedere il nuovo Messi. Poteva fare qualsiasi cosa. Poi ha avuto un’involuzione, anche a livello fisico. Pensavo che nel giro di pochi anni potesse arrivare a vincere il Pallone d’Oro. Inzaghi? Non me l’aspettavo che potesse diventare così bravo. Iniziando con i ragazzi ha trovato la sua strada. Per la Lazio ha sempre dato tanto e si è meritato di arrivare dov’è ora”, ha concluso De Nero.