Denunciati gli aggressori di Matteo Salvini – di Andrea Fortini

    salviniLa Digos di Bologna ha individuato gli autori della aggressione a Matteo Salvini, avvenuta sabato scorso in occasione dell’annunciata visita ad un campo nomadi del segretario della Lega nord. Sabato scorso, tra l’altro, era anche stato aggredito un giornalista del Resto del Carlino, Enrico Barbetti. Accerchiato e colpito da antagonisti al termine della manifestazione davanti al campo ha riportato la rottura di un gomito. Sono dieci i denunciati dalla Digos di Bologna per l’aggressione a Salvini al campo nomadi. Altri tre sono stati denunciati per il pestaggio del giornalista del Resto del Carlino. Per il primo fatto gli indagati sono tutti del collettivo Hobo e rispondono di violenza privata per avere sbarrato la strada alla Volvo sui cui era il leader della Lega Nord; tresono accusati anche di danneggiamento. Per l’aggressione a Enrico Barbetti denunciati tre attivisti anarchici che gravitano intorno all’aula C occupata a Scienze Politiche. “L’inqualificabile gesto ai danni di Matteo Salvini non poteva restare senza risposta”. Così il questore di Bologna Vincenzo Stingone, in una conferenza stampa ha commentato l’operazione della Digos che ha individuato e denunciato dieci persone per l’aggressione al leader leghista. Stingone ha ringraziato gli uomini e le donne della Digos che hanno lavorato e stanno continuando a lavorare con serenità ed equilibrio. Il questore Stingone ha inoltre definito “una vigliaccata vera” l’aggressione al cronista Enrico Barbetti, al quale ha rinnovato solidarietà e affetto. “Identificati e denunciati per violenza dieci degli aggressori anti-leghisti di Bologna. Sono bravi ragazzi di un centro sociale, fra i 19 e i 28 anni. Bene, grazie alla Polizia: secondo voi ora ci sarà un giudice pronto a condannarli?”. Così il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini sulla sua pagina facebook. C’è da scommettere che sicuramente la questione non finirà più, anche se le origini di questi disordini andrebbero ricercati più a fondo, attendo ad un sistema culturale che appare sempre più frammentario.