DETROIT – TRUMP PRIMA SCIVOLA SUL DOPPIO SENSO HARD, POI TENDE UNA MANO AI SUOI DETRATTORI: ’ORA LA FLESSIBILITÀ È IL MIO PUNTO DI FORZE’

Ci mancava solo la più classica, becera ed allusoria battutaccia al personale machismo sessuale per incorniciare l’ordinarietà che anima il ‘pensiero’ di Donald Trump… in corsa alla candidatura per la presidenza degli Stati Uniti. E’ accaduto ieri a Detroit, nell’ambito dell’11mo dibattito tra i candidati alle primarie repubblicane. Trump ha aperto il suo intervento riferendosi alle dimensioni dei suoi genitali, in replica all’altrettanto battutaccia – a doppio senso – fatta nei suoi confronti del senatore della Florida Marco Rubio circa “gli uomini con le mani piccole”. Così, rivolgendosi al “piccolo Marco”, Trump dopo aver mostrato le proprie mani ha tenuto a sottolineare che “qualcos’altro deve essere piccolo? E’ falso. Vi garantisco che non c’è nessun problema”. Ad ogni modo, tornando agli aspetti seri di questa maratona elettorale, ieri Trump – oltre che subire gli attacchi di Cruz, Kasich e Rubio, disposti però ad appoggiarlo in caso il magnate si aggiudicasse  la nomination Gop – ha dovuto digerire le defezioni di due veterani del suo partito come Mitt Romney e John McCain, che hanno esortato gli elettori ad abbandonarlo. Fiutata la ‘pericolosità’ (in termini di voti) di certe sue affermazioni, Trump ha quindi voluto tendere una mano ai suoi detrattori spiegando “Sono cambiato, la flessibilità è un punto di forza”. Un intervento pacato che mira a ricompattare la sua immagine ‘estrema’ rispetto a temi scottanti come  la guerra in Iraq e l’accoglienza di rifugiati siriani in America.

M.