Home POLITICA ECONOMIA Di Maio, ore calde: nomine, Ue e Fca

Di Maio, ore calde: nomine, Ue e Fca

Sono giornate, anzi, ore intense quelle che sta vivendo Luigi Di Maio e, per estensione ovviamente, l’intera maggioranza di governo. Giornate delicate, febbrili, in cui i grandi temi si mescolano insieme e abbracciano tematiche di ampio respiro, anche internazionale, tra vincoli europei, accordi saltati e decisioni ormai imminenti da prendere, o già prese, o da ratificare appena.

Il primo approccio agli argomenti sul tavolo dell’attualità Luigi Di Maio lo affronta parlando di nomine ormai imminenti. “A breve arriveranno le nomine ministro e sottosegretari“, dice il vice premier grillino.

Governo: nomine, Commissione europea e Fca. C’è tanto sul piatto

Decisivo è stato, a tutti gli effetti, l’incontro e il confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il tanto auspicato ritorno all’intesa, almeno dal punto di vista del premier Conte, è arrivato.

Avendo trovato di nuovo il bandolo della matassa, i due vicepremier si sono accordati circa quelle che sono le priorità dell’agenda di governo. E Luigi Di Maio lo chiarisce. A breve, infatti, dice, “ci saranno le nomine del ministro per gli Affari europei e dei sottosegretari da rimpiazzare”.

A Radio24, il ministro Di Maio conferma come ciò avverrà “credo nelle prossime settimane”. Quanto alla ipotesi che ad essere nominato quale commissario europeo per l’Italia possa essere un nome della Lega, Di Maio chiarisce: “L’importante è che sia all’altezza della carica e che si occupi e difenda le nostre imprese”.

Aggiornamento ore 06,30

Tra i temi bollenti che Luigi Di Maio in queste ore ha pubblicamente trattato c’è, senza alcun dubbio, quello relativo alla lettera della Commissione europea sui conti pubblici. Il vice premier, sul caso, è chiaro: “Dobbiamo rispondere con la politica e non con la burocrazia” dice il numero uno del M5S, per poi corroborare. “Dobbiamo abbassare le tasse per far ripartire l’economia. I margini ce li deve dare l’Unione Europea su investimenti e taglio del cuneo fiscale. In questo modo potrà calare anche il debito”.

Da questo punto di vista, il modus operandi a cui si rifà Di Maio sembra esser abbastanza delineato: “Bruxelles ci chiede di tagliare. Noi sicuramente faremo tagli alle spese inutili, contrasteremo l’evasione con il carcere per gli evasori ma – insiste – dobbiamo abbassare la tassazione per far ripartire l’economia del Paese”.

Aggiornamento ore 09,01

La rinnovata aria di serenità che si respira attorno al suo modo di affrontare le questioni aperte deriva anche in parte dall’esito dell’incontro con Salvini.  E infatti Di Maio ne chiarisce i termini: “E’ stato un incontro buono. Ci siamo detti che se andiamo avanti lo facciamo non per vivacchiare, ma per gli obiettivi che ci siamo dati”.

Per Di Maio ci sono alcuni temi piuttosto urgenti. “Abbiamo parlato di salario minimo, di abbassamento delle tasse e dell’atteggiamento che dobbiamo tenere con l’Europa, mentre non c’è stata discussione sui ruoli né su eventuali rimpasti”.

Sul tavolo del governo non può poi non esserci il fascicolo della Fca. Per il vicepremier grillino, la decisione del governo italiano di non intervenire nella operazione relativa alla fusione con Renault “è stata una scelta azzeccata. L’interventismo di Stato ha provocato un fallimento. Nemmeno Renault è stata contenta. Si trattava di un’operazione di mercato importante che abbiamo rispettato, nonostante fossimo a contatto con i vertici di Fca”.

E poi, c’è la querelle su Massimo Garavaglia: “mi auguro che il viceministro sia innocente”, afferma il leader M5S. “Altrimenti auspico che lasci come successo con Rixi“. E in merito al sindaco leghista di Legnano, che ha ritirato le dimissioni sebbene ci sia in corso un’indagine per corruzione, Di Maio è esplicito: “Un caso come questo non sarebbe mai avvenuto nel Movimento 5 Stelle. Ne abbiamo avuto uno in 10 anni, lo abbiamo espulso e deve stare lontano da noi per chilometri”.

Aggiornamento ore 10,46