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Di Maio sprint su salario minimo, Ocse rallenta

Differenti vedute, differenti ritmi di corsa. Rispetto al tema del salario minimo tra l´Ocse e il vice premier Luigi Di Maio non c´é esattamente la stessa interpretazione dei fatti e della tempistica;

Di Maio infatti intende accelerare su un tema, quello del salario minimo, a lui tanto caro, ma rispetto al quela l’Ocse frena: “Non è una soluzione, 9 euro rappresenta una cifra molto alta”.

Caso salario minimo, distanza tra Ocse e Di Maio

Di Maio vuole fortissimamente il salario minimo. Il vice premier e ministro Luigi Di Maio intende letteralmente sprintare sul salario minimo e in tal senso ha deciso di convocare una riunione di urgenza a palazzo Chigi.

Se il suo intento é quello di far preso e, come ha dichiarato “restituire dignità a milioni di lavoratori sottopagati”, dalla parte opposta arriva la spiccata frenata dell´Ocse. “Non è una soluzione, 9 euro è una cifra molto alta“.

Aggiornamento ore 07,03

Il meeting con i ministri pentastellati ha dato a Luigi Di Maio, vicepremier e riconfermato leader del Movimento la possibilitá di stringere i tempi e di indire una nuova riunione sul tema del salario minimo con la prima firmataria della proposta Nunzia Catalfo.

Un incontro con la viceministro al Mef, Laura Castelli e con gli specialisti della materia. “Bisogna restituire dignità a milioni di lavoratori sottopagati, ma al contempo occorre aiutare anche le imprese uccise dalle tasse” ha chiarito il vicepremier,

Ma quali sono le soluzioni di Di Maio? Stando a quanto emerge, le sue proposte, sul salario e sulla riduzione del cuneo, devono essere parallele e la proposta sul cuneo fiscale deve essere messa nella legge di bilancio.

Di Maio ha quindi proposto una soluzione per la riduzione del cuneo fiscale da inserire subito, mentre ammonterebbe a 4 milioni di lavoratori, secondo le stime emerse nel costo della riunione, la platea che potrebbe usufruire del salario minimo.

Aggiornamento ore 11.01

Sulla questione del salario minimo, come accennato, arriva lo stop dell’Ocse: “Non è soluzione, 9 euro è cifra molto alta”  In questo senso, secondo Ocse la retribuzione minima “non è la soluzione alla questione salariale italiana o ai problemi del mercato del lavoro italiano”.

A dirlo é Andrea Garnero, economista del dipartimento lavoro e affari sociali dell’Ocse.  “E’ uno strumento legittimo, interessante, con alcune potenzialità ma anche con alcuni limiti”.

Secondo Garnero si tratterebbe di un “salario orario minimo fissato a 9 euro lordi, il più elevato tra i Paesi Ocse” e la cifra, per l’economista, di fatto si presenterebbe “molto elevata”.

Interviene nella questione anche l´Istat. “L’analisi dell’impatto dell’incremento retributivo medio annuo stimato sugli aggregati economici delle imprese con dipendenti (consente di evidenziare un aggravio di costo pari a circa 4,3 miliardi complessivi, che, se non trasferito sui prezzi,porterebbe a una compressione di circa l’1,2% del margine operativo lordo”.

Lo ha detto proprio il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo in relazione alla conseguenze possibili di un salario minimo a 9 euro lordi, in audizione alla Camera.  “I consumi finali delle amministrazioni pubbliche, corrispondenti agli acquisti di beni e servizi da parte dell’operatore pubblico che vanno alle famiglie in forma di trasferimenti sociali in natura, aumentano di 472 milioni, mentre l’incremento degli acquisti per consumi intermedi delle amministrazioni pubbliche è pari a 226 milioni”,

Aggiornamento ore 15.02