Sara’ l’assemblea del gruppo al Senato, convocata per lunedi’ sera, a sciogliere il rebus della posizione Pd sul programma F35. Appuntamento d’obbligo in casa democratica, visto che mercoledi’ prossimo anche l’aula di palazzo Madama sara’ chiamata ad affrontare il nodo del futuro produttivo del cacciabombardiere. La capigruppo ha infatti stabilito di mettere in discussione le mozioni gia’ depositate da Sel e Movimento 5 Stelle, schierati per l’interruzione del programma di sviluppo e produzione, al quale partecipa anche l’Italia. Il pronunciamento del Consiglio supremo di Difesa rimette in discussione il difficile compromesso che si era raggiunto alla Camera, dove il Pd era riuscito a contenere il dissenso di alcuni deputati, che avevavo sottoscritto la mozione di Sel e M5S. Al Senato c’e’ un ostacolo in piu’: la mozione presentata da Felice Casson, il cui snodo e’ proprio l’uscita dell’Italia dal progetto. “La mia mozione, sottoscritta con altri senatori -ha spiegato Casson all’Adnkronos- si basa sulla sospensione immediata dell’acquisto degli F35. Non ho alcuna intenzione di ritirarla. Le mozioni si presentano per sostenere una posizione politica e, quindi, la manterro’ perche’ venga messa ai voti e il Senato si pronunci”.
