DIRITTI TV: CAV AI SUOI, GIUDICI VOGLIONO ELIMINARMI MA NON APRIRO’ CRISI

Non possiamo permetterci di togliere la fiducia al governo e accollarci la responsabilita’ di una crisi. Chiuso coi suoi a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi, ha atteso la sentenza della Corte Costituzionale sui diritti tv. E dopo il ’verdetto’ negativo il Cavaliere si sarebbe prima sfogato contro i soliti giudici di sinistra politicizzati che sono la maggioranza anche nella Consulta e poi avrebbe invitato i colonnelli azzurri a non staccare la spina al governissimo, almeno per ora. Per senso di responsabilita’ verso il Paese, ma anche per ragioni di opportunita’ politica. E, salvo sorprese, non ci sarebbe in programma una manifestazione di piazza. Non e’ il momento di far saltare il tavolo, il vero banco di prova delle larghe intese saranno i prossimi provvedimenti economici (dall’Imu all’Iva alla detassazione delle imprese per assumere nuovi giovani), sarebbe stato il ragionamento dell’ex premier. Il leader azzurro avrebbe espresso tutta la sua profonda amarezza per una sentenza contraria al buon senso e ai precedenti giurisprudenziali per poi ribadire la convinzione di sempre: sono 20 anni che ce l’hanno con me, c’e’ un disegno politico preciso, vogliono farmi fuori, non posso fidarmi di nessuno, ma non aspettero’ certo la Cassazione. Chiarissimo l’umore del Cav quando ha diffuso una nota subito dopo la decisione della Consulta: ’’ Questo tentativo di eliminarmi dalla vita politica che dura ormai da vent’anni, e che non e’ mai riuscito attraverso il sistema democratico perche’ sono sempre stato legittimato dal voto popolare, non potra’ in nessun modo indebolire o fiaccare il mio impegno politico per un’Italia piu’ giusta e piu’ libera’’. Berlusconi, raccontano, comincia a non fidarsi di nessuno e si sarebbe aspettato una sponda dal Colle per uscire dalla morsa politico-giudiziaria, che, a suo avviso, lo attanaglia da anni.