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Diritti tv serie A: Amazon e Netflix interessate all’investimento

Potrebbe esserci una grossa, interessante novità (peraltro in alcuni ambienti fatta in qualche modo circolare da tempo) sul fronte dei diritti tv serie A: Amazon e Netflix sarebbero interessate all’investimento. Un passaggio che potrebbe cambiare tutte le carte in tavola nel mondo dei diritti del calcio.

Luigi De Siervo, AD della Lega Calcio di Serie A, intervenendo su RadioRai ha provato a fare il punto sulla situazione.

Diritti tv serie A: Amazon e Netflix guardano al calcio

Nella gara per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A (stagioni 2021/2024) si sono iniziate a muoversi pedine prestigiose. A mostrare interesse per il calcio ci sono o almeno ci sarebbero anche le nuove piattaforme dello streaming. Amazon e Netflix. Ma è davvero così? A parlarne è stato Luigi De Siervo, AD della Lega Calcio di Serie A, intervenendo su RadioRai.

Il manager, in merito alla assegnazione dei diritti tv, ha detto: “Abbiamo un interlocutore molto forte come Sky, abbiamo Dazn, che ha dimostrato di credere nell’Italia con un investimento importante. Credo avremo sorprese positive, nonostante il fatto non esista in questo momento una concorrenza forte come avveniva negli anni passati, quando Mediaset concorreva sui diritti tv“.

Sky e DAZN potrebbero trovare la concorrenza nuove realtà come quella dei colossi dello streaming, che nella trasmissione delle partite stanno intravedendo un’opportunità di ampliamento della loro platea. “Stiamo attirando l’interesse di grandi piattaforme internazionali, come Amazon e Netflix, speriamo che il calcio torni al centro del confronto fra tecnologie e piattaforme. Con la creazione di una rete unica, il calcio può divenire elemento attrattivo. Un prodotto, come avviene all’estero, con cui le telefoniche possano arricchire i contenuti“

Così De Siervo, mentre nei mesi scorsi si era parlato di altri interlocutori interessati alla Serie A come alcuni fondi di investimento esteri come CVC Capital e Bain Capital. “Se viene confermata entro il 9 o il 10 ottobre, è un tentativo di ‘evoluzione evolutiva’ del nostro calcio. Conosciamo tutti dove eravamo arrivati, il periodo in cui eravamo re in Europa, parliamo di un’epoca dalla quale sono passati 15 anni: per tornare a brillare come prima stella del calcio europeo abbiamo bisogno di introdurre capitale privati che possano aiutarci con minimi garantiti e cifre importanti, da investire nello sviluppo del nostro brand all’estero” ha aggiunto il manager.