Disastro elettorale di Forza Italia in Trentino, Toti: Con questo gruppo dirigente non vinceremo mai più

    Dopo il disastroso risultato elettorale in Trentino Alto Adige, raggiunto da Forza Italia, è in prima linea il governatore Giovanni Toti a lanciare l’allarme: “Con questa classe dirigente non vinceremo mai più”. Parole che ricalcano quelle usate dal celebre Nanni Moretti nel 2002 con i vertici dell’Ulivo. Toti, che è allo stato attuale il dirigente azzurro più vicino alla Lega e a Matteo Salvini, attacca dunque tutto il gruppo dirigente che circonda Silvio Berlusconi.
    “Temo – dice – che con questa classe dirigente non vinceremo più se non cambieremo totalmente la nostra impostazione”. “Credo – continua Toti – che se questa classe dirigente non si sveglierà, se non si aprirà il partito e non si ricorrerà a primarie aperte, non si allargherà alle liste civiche, non si tornerà a ragionare sulla nostra linea politica – anche sull’Europa, visto che dopo aver detto per anni di volerla cambiare oggi ci prepariamo a schierarci proprio con i difensori più ortodossi, – non vinceremo più”. Un lungo elenco di lagnanze che si collega con il dibattito interno al partito. Perché, dice Toti, “forse gli elettori non hanno capito una classe dirigente che ha convocato i congressi comunali e provinciali del partito ma non ha convocato i congressi regionali e nazionali. Non si sa mai che qualche militante e qualche elettore ce l’avesse proprio con loro”.
    Toti è molto preoccupato dei prossimi appuntamenti elettorali e del futuro del partito. “Temo che questo risultato – spiega – non sia un campanello d’allarme ma la sirena di uno tsunami che potrebbe travolgerci nelle prossime competizioni elettorali. Lo dico da tempo”. E snocciola i dati: ” “Forza Italia a Bolzano è stata votato da un elettore e mezzo su cento, a Trento da due lettori e mezzo su cento”.
    Per il governatore ligure la situazione è del resto molto semplice: “Forse i nostri lettori non hanno capito il nostro gridare allo spread come salvatore della patria dopo aver detto tutta la vita che era un imbroglio, non hanno capito il nostro dibattito sulla legge di stabilità e l’aver denunciato quel 2,4 di deficit invece di combattere su come quel deficit verrà speso e penso che questo governo lo spenda male”. Il parallelo con il Nanni Moretti del 2002 a Piazza Navona scatta dunque fin da subito: la prima a farlo è Mara Carfagna che replica però con l’evocazione di un altro film del regista romano: “Giovanni Toti potrebbe anche citare Ecce Bombo, opera che al regista riuscì certo meglio dei Girotondi, dove il protagonista si domanda: ’Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?’”.
    “Certo, l’uno per cento a Bolzano brucia, ma, caro Toti, non si risolvono i problemi di Forza Italia giocando allo scarica barile. – ha aggiunto Maria Stella Gelmini – Quando in una famiglia c’è qualcosa che non va, le responsabilità vanno condivise. Non facciamo gli errori del Pd di parlarci addosso mentre il Paese va a rotoli”.
    Dobbiamo avere il coraggio di stare dentro l’Europa, proprio oggi quando la sua difesa è tanto più importante quanto difficile, per cambiarla in profondità, fuggendo dalla tentazione di chi invece sembra scappare in cerca di una poltrona nella casa di Salvini”, conclude velenosa la capogruppo forzista alla Camera.