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    Disoccupati Agenas, gli ex precari in presidio permanente sotto la sede del ministero della Salute

    Dal primo gennaio 2021, 70 ex dipendenti Agenas, sono disoccupati. Dopo anni di contratti precari è arrivato l’addio. Nel momento peggiore: nel corso della pandemia nella quale proprio l’Agenas, e i suoi dipendenti, ha avuto un ruolo fondamentale per la profilazione e la raccolta dati dei tassi d’occupazione dei posti letto nelle regioni italiane.

    Da un anno gli ex precari, ora diventati disoccupati, Agenas, non hanno visto la luce: “Dopo un anno di promesse da parte del Ministero della Salute e da parte della stessa AGENAS, 70 persone ormai disoccupate dal 1° gennaio sono pronte a tutto!”, lo scrivono in una nota congiunta Terrasi, De Paolis ed Angritti, segretari di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL.

    Prosegue il comunicato: “A seguito della conversione in legge del decreto fiscale che ha visto l’approvazione di un emendamento vergognoso che consentirà ad AGENAS di assumere 40 unità a tempo indeterminato di personale categoria D da distaccare alle dipendenze del Commissario ad acta della Regione Calabria e della Sicilia. Mentre l’ennesimo emendamento presentato in sede di legge di bilancio per favorire la riattivazione dei contratti anche a tempo determinato degli ex precari di AGENAS da oltre 10 anni viene come sempre ed inspiegabilmente mandato al macero”.

    Da oggi quindi gli ex precari sono in presidio permanente sotto la sede del ministero della Salute, dove nei mesi si scorsi si sono succedute manifestazioni e sit-in: “Le nostre segreterie andranno immediatamente presso la sede del Ministero della Salute per verificare di persona quali scuse assurde questa volta avranno il coraggio di inventarsi i vertici dello stesso dicastero che con la complicità dell’Agenzia stanno portando avanti una vera e propria epurazione delle professionalità che per anni hanno mandato avanti l’AGENAS. Intanto gli ex precari ormai stremati dalla vertenza sono in presidio permanente sotto la sede del Ministero della Salute”.