Home SPETTACOLI Dopo 30 anni Gaetano Scirea in una canzone

    Dopo 30 anni Gaetano Scirea in una canzone

    Come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, domani a Torino, presso il Circolo della Stampa (Palazzo Ceriana Mayneri, Corso Stati Uniti 27 – ore 17.30), in occasione dell’evento di commemorazione per i 30 anni dalla scomparsa di Gaetano Scirea ‘Libero e Gentiluomo’, l’autore, compositore e sceneggiatore Giuseppe Fulcheri presenterà live ‘Mi chiamo Gaetano‘ (prodotto da Ettore Caretta per Incipit Records/Egea), il brano dedicato all’indimenticato campione, in radio, disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download (spoti.fi/2k0UKQQ). Sullo sfondo del tragico incidente stradale, la canzone tratteggia la figura di Gaetano Scirea, il mitico libero bianconero con la maglia numero 6, da sempre contraddistinto in campo e fuori per la classe e la signorilità.
    L’incontro, organizzato dall’Ussi con i giornalisti piemontesi, ospiterà numerosi amici e colleghi che ricorderanno lo straordinario numero 6 bianconero, moderati dal presidente dell’Ussi subalpino Federico Calcagno. Saranno presenti Mariella Scirea, per la Juventus FC Gianluca Pessotto e il direttore comunicazione Claudio Albanese, il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli, i giornalisti Piero Bianco ex capo ufficio stampa della Juventus, Gian Paolo Ormezzano, Cesare Castellotti e Toto Lo Presti, tra gli ex calciatori Claudio Sala e gli ex compagni di squadra Giuseppe Furino, Roberto Bettega e Domenico Marocchino. Durante l’evento, sarà inoltre proiettato un video con immagini del campione della Juventus e della nazionale e saranno esposte alcune fotografie memorabili di Salvatore Giglio.

    Un omaggio scritto di getto

    “Sono juventino dalla nascita e ancor di più dal periodo della Juventus di Scirea e Platini, i miei idoli da bambino e da ragazzo – racconta Giuseppe Fulcheri – Una notte dell’inverno scorso ho sognato Gaetano Scirea. Mi sono svegliato all’improvviso, sereno ed emozionato, mi sono alzato dal letto e sono andato a sedermi al pianoforte. In pochi minuti è nata ‘Mi Chiamo Gaetano’. Scirea, per me e per tantissima gente, è stato ed è un esempio di vera eleganza, perché la vera eleganza non è mai gridata né ostentata, ma si esprime sottovoce, senza clamore. Il piacere profondo di aver scritto questa canzone sta nell’aver provato a dimostrargli la riconoscenza che ho per lui e per tutto quello che ha regalato alla mia vita di bambino, di adolescente e di adulto”.

    Ascoltando ho ritrovato Gaetano

    “Quando conobbi Giuseppe a casa mia, previa presentazione di un comune amico, ero abbastanza scettica – dichiara Mariella Scirea, la moglie di Gaetano – ma come iniziai ad ascoltare la registrazione del pezzo musicale, una forte commozione mi strinse la gola: Giuseppe era riuscito a mettere in musica i gesti, i sentimenti insomma tutto quello che rappresentava mio marito Gaetano. Così diventammo amici. Io gli sono grata per il pensiero che so essere sincero ma soprattutto per le emozioni che ha saputo far emergere dopo trent’anni in tutti noi familiari e in coloro che hanno conosciuto ed apprezzato Gaetano Scirea».

    Cosa bellissima, la metà dei proventi ricavati dalla vendita del brano sarà destinata alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus per sostenere l’Istituto di Candiolo, centro internazionale di ricerca e cura in ambito oncologico. E come ha tenuto ad affermare in merito il Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Gianmarco Sala, “Grazie a questo bellissimo brano dedicato a uno dei campioni più amati del calcio italiano per la sua classe e il suo stile potremo sostenere il talento dei nostri ricercatori che si impegnano quotidianamente nella sfida contro il cancro”.

    Gaetano Scirea, uno dei più grandi giocatori della storia della Juventus e della Nazionale Italiana (con cui si laureò campione del mondo nel 1982), apprezzato da tutto il mondo sportivo anche per le sue straordinarie doti umane, è morto in un incidente stradale il 3 settembre del 1989. Si trovava in Polonia nella veste di vice-allenatore della Juventus di Dino Zoff, ruolo assunto subito dopo la conclusione della sua carriera agonistica, per studiare da vicino il Górnic Zabrze, squadra che i bianconeri avrebbero dovuto affrontare nella fase iniziale della Coppa UEFA. L’auto sulla quale viaggiava per raggiungere l’aeroporto e rientrare a Torino prese fuoco, dopo un terribile scontro che non gli lasciò scampo.
    Giuseppe Fulcheri è un autore, compositore e sceneggiatore italiano. Nato a Bologna il 29 gennaio del 1972, è docente di “Teoria e tecniche di elaborazione poesia per musica” al Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara dal 2011. Ha scritto canzoni per artisti del calibro di Mina, Albano, Anna Oxa, Mino Reitano, Sergio Cammariere, Alexia, Neri Per Caso, Gianni Bella e Silvia Mezzanotte. Ha firmato le composizioni e le liriche di molti spettacoli teatrali e musical, e le colonne sonore di diversi film, fiction e trasmissioni televisive tra cui le canzoni dei film “Tutto l’amore che c’è” per la regia di Sergio Rubini e “Scacco pazzo” per la regia di Alessandro Haber, della fiction “Un medico in famiglia”, delle miniserie “La Uno bianca” con Kim Rossi Stuart e “Il testimone” con Raul Bova, e i programmi televisivi condotti da Teo Mammucari “Libero”, prodotta dalla RAI e “Mio fratello è pakistano”, prodotta da Mediaset. Ha sceneggiato, musicato e prodotto in collaborazione con Rai Cinema, il lungometraggio “Vorrei vederti ballare” per il per la regia di Nicola Deorsola con Giulio Forges Davanzati, Chiara Chiti, Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Gianmarco Tognazzi e Paola Barale.
    Max