DOPO AVER EMESSO UN’ORDINANZA CHE SBARRAVA L’ACCESSO DI 40 RIFUGIATI A UNA STRUTTURA D’ACCOGLIENZA, IL SINDACO DI VITULANO PRECISA: ‘NON SIAMO RAZZISTI, È CHE NON C’ERANO LE CONDIZIONI’

Raffaele Scarinzi, sindaco Pd di Vitulano, con un’ordinanza aveva disposto la chiusura dell’unica strada che porta alla struttura che avrebbe dovuto ospitare 40 rifugiati stranieri, un agriturismo dove già sono allocati diversi richiedenti asilo, mediante il deposito di un cumulo di terra che ha fisicamente bloccato l’accesso alla via. E alla fine ha ‘vinto’: i migranti saranno quindi dirottati su un altro centro di accoglienza del beneventano. Nell’ordinanza il sindaco aveva ordinato la chiusura della via Castello-Arnara “perché non percorribile in sicurezza”, segnalando “il grave pericolo nel transito della strada, già interessata da dissesti e cedimenti di alcune parti a seguito dell’alluvione, e oggi sottoposta a un utilizzo insostenibile per la presenza di una struttura, autorizzata per finalità agrituristiche e per un numero massimo di 12 persone, che oggi ne ospita il triplo”. Un uso improprio dell’immobile e della strada rurale “divenuto ancora più pericoloso a seguito delle continue manifestazioni di protesta dei rifugiati e dei cittadini di Vitulano che hanno determinato un continuo andirivieni di mezzi”. Il vulcano primo cittadino di Vitulano, raggiunto dai cronisti di Skytg24 ha tenuto a ribadire al sua: “Non siamo razzisti, è che non c’erano le condizioni. E’ stata solo questione organizzativa” ha spiegato, precisando che nel suo comune esiste già un centro Sprar che ospita 30 migranti e che i comuni che già ospitano uno Sprar non possono ospitare altre strutture per immigrati. “Il nostro – ha aggiunto Scarinzi – è stato l’unico Comune che ha dedicato una festa ai rifugiati, li ha inseriti nella squadra di pallone, addirittura li ha coinvolti in un film che abbiamo girato qui a Vitulano, però le regole vanno rispettate”.

M.