DOPO UN IMPONENTE OPERA DI RESTAURO, RESTITUITA LA BASILICA DI COLLEMAGGIO AGLI AQUILANI

    “E’ un bellissimo segno di rinascita”. Così il ministro Franceschini, ha voluto commentare la ’restituzione’ della storica e preziosa Basilica di Collemaggio agli aquilani. “E un atto dovuto, a fronte delle ferite, delle sofferenze dell’Aquila- ha aggiunto il direttore del Mibact – è anche una prova positiva di collaborazione fra pubblico e privato, è pure una prova delle grandi competenze tecniche e scientifiche del settore del restauro che abbiamo in Italia”. Nell’occasione, Franceschini ha voluto annunciare che la Commissione Bilancio della Camera ha penato anche all’attività del Maxxi L’Aquila, attraverso l’approvazione di un finanziamento annuo di 2 milioni di euro. Va sottolineato che la cerimonia di oggi, ha avuto luogo in una basilica ancora spoglia in quanto, la quasi totalità dei suoi arredi e delle opere d’arte, sono state precedentemente messe in sicurezza, e torneranno in sede nel corso del 2018. A sottolineare la fortissima emozione vissuta dalla cittadinanza, la traslazione dell’urna di Celestino V, ’potentissimo’ simbolo – non soltanto religioso – dell’Aquila, finalmente tornato a nuova vita. Dal canto suo il primo cittadino del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, ha tenuto a sottolineare che “la riapertura della basilica di Collemaggio è il simbolo vero della rinascita della città. L’Aquila, ritrovava uno dei simboli identitari più forti della città”. Alla cerimonia di riapertura della basilica di Santa Maria di Collemaggio, gravemente danneggiata dal sisma del 2009, avvenuta anche alla presenza di Gianni Letta, oltre ministro dei Beni culturali, hanno partecipato anche l’arcivescovo metropolita dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, la soprintendente all’archeologia, arte e paesaggio Alessandra Vittorini e il responsabile delle relazioni con gli azionisti dell’Eni Claudio Granata. A rendere infatti possibile l’importante opera di restauro, in collaborazione con varie università italiane, soprintendenza e comune, ha notevolmente contribuito proprio l’Eni. E come ha spiegato Granata, “Per portare a termine questo impegno abbiamo affrontato la somma di 14 milioni di euro e ci siamo dedicati al progetto negli ultimi 4 anni: sono stati anni impegnativi, i primi due dedicati alla progettazione, fatta entrando molto nel dettaglio, i successivi due per realizzare l’opera che consegnamo rispettando puntualmente la scadenza che ci eravamo dati”. Ma, annuncia ancora il responsabile dell’azienda, l’impegno dell’Eni per L’Aquila non termina qui: “Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto e felici per ciò che stiamo restituendo alla città. Ma non finisce qui, abbiamo l’impegno di intervenire sul Parco del Sole, ancora un anno al massimo e realizzeremo anche questo”. Imponente e delicato, il progetto di restauro della basilica è stato incentrato sulla conservazione, la sicurezza e la migliore tenuta sismica della chiesa, metendo in primo piano al temp stesso le esigenze di tutela dei valori storici, artistiche e culturali del monumento. Sono state letteralmente ricostruite le parti crollate, e le strutture consolidate. Inoltre, sono stati realizzati nuovi impianti tecnologici, che contemplano tra gli altri, un sistema di monitoraggio della struttura e un impianto geotermico per riscaldare la basilica.
    M.