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Dpcm sull’obbligo del Green pass: ecco come funzionerà il sistema di controllo fra diritti dei dipendenti e doveri dei datori

Come anticipato ieri, il premier Draghi si appresta a firmare un nuovo Dpcm, creato ad hoc in vista dell’entrata in vigore, dal 15 ottobre, dell’obbligatorietà del green pass per tutti i lavoratori, sia del pubblico che del privato.

Grazie al supporto tecnico fornito dalla Sogei (in collaborazione con il Mef, il ministero della Salute, e quello dell’Innovazione tecnologica), attraverso specifici software ed applicazioni, sarà quindi possibile tracciare il percorso e la verifica dei certificati verdi sia ai tornelli che all’ingresso degli uffici pubblici.

Dpcm green pass: “Un apposito allegato spiega ai datori di lavoro come procedere alla verifica”

Come riporta la bozza, il cui contenuto è stato anticipato dall’agenzia di stampa AdnKronos, “il Ministero della salute rende disponibili ai datori di lavoro specifiche funzionalità, descritte nell’allegato H, che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità del personale effettivamente in servizio, di cui è previsto l’accesso ai luoghi di lavoro“.

Dunque, per quanti sprovvisti del Qr Code, ma comunque vaccinati  o in linea rispetto a quanto previsto per entrare in possesso del green pass, sarà possibile comunque accedere al luogo di lavoro.

Dpcm green pass: “Quanti interessati, possono avvalersi di documenti rilasciati da medici, farmacie, ecc”

Come si legge infatti nella bozza dell’imminente Docm, ”Nelle more del rilascio e dell’eventuale aggiornamento delle certificazioni verdi Covid19 da parte della piattaforma nazionale DGC, i soggetti interessati possono comunque avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta che attestano o refertano una delle condizioni necessarie, per poter accedere al posto di lavoro in regola con quanto previsto.

Dpcm green pass: “I datori di lavoro possono controllare ma non conservare QR e certificati dei dipendenti”

In particolare, sia il green pass che il QR code – scrive ancora l’AdnKronos –  possono essere utilizzati dal datore di lavoro solo ed esclusivamente per verificare che il dipendente, a partire dal 15 ottobre”.  Ricordiamo che “è fatto esplicito divieto di conservare il codice a barre bidimensionale (QR code) delle Certificazioni verdi COVID-19 sottoposte a verifica, nonché di estrarre, consultare, registrare o comunque trattare per finalità ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge in esito ai controlli“.

Dpcm green pass: “Il TS, acquisisce tramite apposito modulo online, i dati degli italiani vaccinati all’estero”

Ma non solo, il Dpcm in arrivo annovera anche quanti vaccinati all’estero, e dunque rimasti per lungo tempo in una sorta di ‘limbo’ normativo. Come chiarisce infatti la bozza “Il TS, acquisisce tramite apposito modulo online, reso disponibile sul portale nazionale della Piattaforma-DGC, i dati relativi alle vaccinazioni effettuate all’estero dai cittadini italiani e dai loro familiari conviventi nonché dai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale che richiedono l’emissione della certificazione verde COVID-19 in Italia per avere accesso ai servizi e alle attività individuati dalle disposizioni vigenti“.

Max