Home POLITICA ECONOMIA Draghi sull’Italia: serve una riduzione credibile del debito

Draghi sull’Italia: serve una riduzione credibile del debito

Sono parole semplici ma, indubbiamente forti e inequivocabili quelle che spende Draghi in merito alla difficoltà economica che sta attraversando l’Italia, sulla quale si è espressa la Commissione Ue. Per Mario Draghi la strada è indubbia. “All’Italia si chiede una riduzione credibile del debito”

Le indicazioni di Mario Draghi sulla riduzione del debito e non solo

“La commissione europea ha concluso che l’Italia deve ridurre il rapporto debito/Pil e l’Italia produrrà un programma di riduzione di medio termine. Non credo che verrà chiesto un rapido calo, sarà un piano di medio termine che però deve essere credibile” , afferma Draghi.

In poche parole, la querelle tra Roma e Bruxelles circa la strada che porta verso la procedura d’infrazione per il debito, secondo il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, evidentemente questo è “quello che tutti si aspettano”.

D’altro canto, come ha chiarito, il direttivo della Bce “è determinato, guardando in avanti, ad agire nel caso di situazioni avverse ed è pronto a  mettere mano a tutti i suoi strumenti nella misura necessaria”. Queste sono le indicazioni del presidente della Bce Mario Draghi.

Aggiornamento ore 6,50

Parlando di quanto siano suscettibili e complessi gli equilibri di mercato e finanziari, Draghi ha parlato a grandi linee circa gli esiti che i fraintendimenti tra Roma e Bruxelles possono generare. Il moderato sentore di Draghi si sposa, comunque, alla logica delle impellenze.

“Non c’è alcuna probabilità di una deflazione, e ci sono molto basse probabilità di recessione” per l’Eurozona, sostiene, per poi soffermarsi sulla questione dei minibot.

“I minibot o sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale” decreta Draghi, in relazione alla possibilità di emettere mini bond per rientrare dei debiti della pubblica amministrazione con le imprese, dopo l’unanimità alla Camera.

“I mercati sembrano vedere molto più che un danno all’economia. Potrebbero vederci un fenomeno molto più ampio che mette in dubbio l’intero ordine multilaterale raggiunto dopo la seconda guerra mondiale” ha continuato il presidente della Banca centrale europea parlando poi delle incertezze sui dazi in aumento.

“In marzo potevamo sperare in un accordo commerciale ora è diverso. Questi rischi hanno acquisito più prominenza e proiezione” E ancora: “Diversi membri hanno sollevato la possibilità di ulteriori tagli dei tassi, altri di una ripresa del programma di acquisto titoli o di un’ulteriore estensione della forward guidance“.

Aggiornamento ore 9,49

Altre parole, da parte di Draghi, che fotografa a 360° la panoramica contabile europea e italiana. Stando al numero uno della Bce, il “Consiglio Direttivo della Bce si attende che i tassi di riferimento si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino alla prima metà del 2020 e in ogni caso finché sarà necessario almeno fino alla prima metà del 2020“.

Lo chiarisce con fermezza, Draghi: “Se c’erano dubbi sullo spazio di manovra della politica monetaria la riunione di oggi li fuga. Se dovessero realizzarsi eventualità avverse, la Bce è pronta ad agire e tutti gli strumenti sono nella sua cassetta degli attrezzi”.

Un altro dei temi affrontati da Draghi è quello del riciclaggio: “quello che si è fatto finora è stato dare un ‘soft power’ all’Autorità bancaria europea. Penso che dovremmo andare ben oltre, e idealmente creare un’autorità europea contro il riciclaggio con i poteri e la giurisdizione che la mettano in grado di superare gli ostacoli”

Infine, la Banca centrale europea ha aumentato la sua stima per la crescita dell’Eurozona nel 2019 a 1,2% (da 1,1%di marzo), riducendo il 2020 a 1,4% da 1,6%. Per il 2021 la Bce ipotizza una crescita dell’1,4%, contro il +1,5% atteso lo scorso marzo.

Aggiornamento ore 13.07