Ebola, test di sicurezza positivi per il vaccino ’italiano’ – di Andrea Ubertini

Hanno dato risultati positivi i test di sicurezza del vaccino italiano sviluppato dall’Okairos contro Ebola. I dati, resi pubblici dal National Institute of Health americano sul New England Journal of Medicine, evidenziano una buona risposta immunitaria e l’assenza di effetti collaterali gravi.
Il test condotto su 20 persone sane ha riportato un “profilo di sicurezza incoraggiante -secondo quanto affermato da Anthony Fauci, direttore del National Infectious Diseases, in un comunicato – e anche il fatto che alle dosi più alte la risposta immunitaria è paragonabile a quella ottenuta nei primati”.

Il vaccino, che è stato venduto alla multinazionale Gsk, è ricavato da un virus delle scimmie innocuo per l’uomo e si prevede che già dal prossimo anno inizieranno i test di efficacia in Africa, per superare le successive fasi di sperimentazione.
Il vaccino garantirebbe finalmente una terapia concreta ed efficace che potrebbe andrebbe a scalzare i trattamenti con farmaci sperimentali in uso oggi, come Il farmaco anti-Ebola ZMapp, un cocktail di anticorpi ricavati nei topi e poi modificato per essere usato sull’uomo, somministrato su sette malati colpiti da Ebola di cui cinque guariti. Altra terapia prevede l’inniezione di plasma o sangue derivante da persone guarite, che hanno quindi in circolo gli anticorpi contro il virus. Quest’ultima è la cura utilizzata per combattere l’epidemia attuale, venne però già impiegata nel 1995 per un’epidemia di Ebola in Congo, con buoni risultati.
Intanto sono stabili le condizioni del volontario di Emergency trasportato ieri all’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Questo assieme al Luigi Sacco di Milano rappresentano gli unici due centri di riferimento italiani per le emergenze sanitarie di natura infettiva.
Lo spallanzani ha l’unico laboratorio di massimo livello di protezione certificato e approvato dal ministero della Salute sul territorio nazionale, è pronto quindi a rispondere a qualsiasi emergenza. Al Sacco di Milano sono circa 50 i medici e 80 gli infermieri in formazione continua a rotazione. “Essendo un centro di riferimento non possiamo farci trovare impreparati e la formazione non si ferma mai, anche con casi simulati’’ ha dichiarato Giuliano Rizzardini, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale. E’ importante ovviamente l’isolamento del paziente, come spiega Rizzardini il Sacco è dotato di “stanze e laboratori blindati con percorsi di entrata ed uscita separati e grado di sicurezza 4, che è il massimo”.