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Elefanti morti di fame e di sete: orrore nello Zimbabwe

In un contesto climatico ormai destinato al peggio, dove sono proprio le specie animali a doverne pagare le drammatiche conseguenze, è ormai sempre più difficile e complicato riuscire a gestire i destini degli animali.
Il paradosso è che erano stati ‘confinati’ all’interno del Parco Nazionale Hwange, ritenuto una delle più grandi riserve dello Zimbabwe. Ebbene, basta vedere cosa è accaduto in questa vasta riserva dove, incredibile a dirsi, negli ultimi mesi ben 55 elefanti sono morti di fame e di sete... alcuni dei quali rinvenuti addirittura a nemmeno 50 metri dalle capienti vasche d’acqua opportunamente ‘organizzate’ per dissetarli.
Questo a causa della fortissima siccità di cui è ostaggio lo Zimbabwe – come del resto anche altri paesi africani – contro la quale l’unica arma ancora possibile (ma i tempi stringono), è esclusivamente la lotta all’inquinamento. Purtroppo i mutamenti climatici hanno eroso ampie praterie di verde, e quindi cibo, costringendo le povere bestie a vere e proprie ‘transumanze’ in cerca di pascoli ed acqua.
A raccontare l’ennesimo eccidio è stata la ZBC (Zimbabwe Broadcasting Corporation), emittente statale che, per l’occasione ha anche rilanciato le polemiche seguite all’assoluto divieto di commercializzare l’avorio che, secondo quando sostengono molti paesi dell’area, attraverso una revoca darebbe invece loro l’opportunità di poter contare su dei fondi da destinare sia alla fauna selvatica, che alle comunità limitrofe. Insomma, qualcosa bisogna fare. E non c’è più tempo da perdere…
Max

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Max Tamanti