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    Elezioni, contestazioni centri sociali: in un libro la mappa delle ‘violenze rosse’ in Italia

    (Adnkronos) – Cagliari, Caserta, Palermo. Sono le ultime contestazioni contro la leader di Fdi Giorgia Meloni, in una campagna elettorale che ha visto Centri sociali, anarchici e sinistra antagonista in prima linea. In Italia il dibattito sembra concentrarsi sull’emergenza fascismo, eppure “siamo di fronte a una vera e propria emergenza antifascismo” secondo la ricercatrice Francesca Totolo, che ha appena pubblicato con Altaforte un saggio in cui, “dati, sentenze e analisi d’intelligence alla mano”, disegna una mappa delle “violenze rosse” in Italia e ricorda che “solo nel solo 2021 sono stati 31 gli attentati di matrice anarchica in Italia”. 

    Totolo parla di “una galassia disseminata su tutto il territorio nazionale che pratica sistematicamente la violenza politica e, in alcuni casi, addirittura il terrorismo” sotto “l’ala protettiva di giunte, amministrazioni e partiti della sinistra istituzionale”. E nel suo libro ‘Emergenza Antifascismo’ racconta, città per città e regione per regione, quali sono le situazioni più scottanti. Si parte da Torino, dove sono oltre “una ventina le aggressioni, le violenze di piazza e le azioni sovversive di matrice rossa” negli ultimi dieci anni e dove ad agire sono soprattutto i centri sociali Askatasuna e Asilo Occupato. La regione nella quale si registrano a livello numerico più violenze è l’Emilia-Romagna, “capitale italiana dell’attivismo rosso, che affonda le sue radici nel cosiddetto ‘Triangolo della morte'”, secondo Totolo. 

    Per quanto riguarda il Nord-est, “sono una quindicina i centri sociali attivi”, alcuni dei quali impegnati negli scontri alla frontiera austriaca “dove nel 2016 furono organizzate due manifestazioni contri i confini nazionali”. A Milano sono “circa 24 i centri sociali: la stragrande maggioranza ha trovato sede in stabili occupati”. A battere il record di centri sociali occupati abusivamente è però Roma con 80 sedi conquistate. Il Metropoliz di via Prenestina, l’ex sede Inpdai di viale delle Province e lo Spin Time Labs sono solo alcuni dei palazzi più famosi occupati nella Capitale. “Basta aggirarsi – sottolinea Totolo nel saggio – nei pressi del coccolatissimo Spin Time Labs, bacino di voti del sindaco Roberto Gualtieri, per rendersi conto dell’emergenza sicurezza e criminalità causata da tale occupazione”.  

    Nel Centro Italia c’è poi una regione considerata “insospettabile”, “diventata la centrale operativa del movimento anarchico italiano”: l’Umbria. Teatro di numerosi scontri di piazza è poi Napoli, la città dove Meloni chiuderà la campagna venerdì prossimo (all’Arenile di Bagnoli), dove “i centri sociali si sono divisi tra lotta e governo”. Nel capoluogo campano, dove si è creato sostegno politico “tra la giunta De Magistris e i centri sociali”, sono stati frequenti gli scontri nelle manifestazioni e le violenze, come quando gli antagonisti bruciarono il centro di Napoli ad ottobre del 2020.  

    Per quanto riguarda le isole, Totolo registra numerose aggressioni nel corso degli anni contro esponenti di Casapound ed esponenti di destra a Palermo ed evidenzia come in Sardegna gli anarchici, gli indipendentisti e i centri sociali abbiano creato spesso sinergie per fare dell’isola “un’utopia comunista guevariana”.  

    D’altra parte, ricorda Totolo, nella relazione annuale dei servizi presentata in Parlamento “una sola pagina è stata dedicata alla destra radicale”, mentre erano “ben cinque” quelle dedicate “all’eversione ed estremismo di sinistra”.