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Elezioni: dopo la Casa Bianca, anche Bruxelles si smarca da ‘paure’ “mai espresse sull’esito del voto”

In realtà parte di quella che poi, come stiamo vedendo forse troppo tardi, si è rivelata ‘una narrazione’, è il frutto di una campagna elettorale rabbiosa e politicamente per nulla esaustiva, improntata più sull’odio nei confronti degli avversari, e su una vera e propria campagna di terrore rispetto all’eventuale avvento di una ‘certa coalizione’.

Più volte infatti, alcuni leader candidati hanno tenuto a rimarcare ‘l’apprensione e la preoccupazione’ dei paesi esteri (Usa e Ue in primis), per l’esito di queste politiche.

Elezioni italiane: dopo la Casa Bianca, anche Bruxelles si smarca da accuse mai fatte rispetto all’esito del voto

Guarda caso, l’altro ieri – non senza punte di rabbia – la Casa Bianca, diversamente da come ‘dipinto da qualcuno’, ha tenuto a sottolineare di non ‘temere’ affatto l’esito delle elezioni italiane, avendo certezza  che chiunque verrà, continuerà a mantenere i rapporti d’amicizia che caratterizzano da sempre il rapporto fra Stati Uniti ed il nostro Paese.

E ‘ri-guarda caso’, oggi da Bruxelles, la portavoce Europea Eric Mamer, ha tenuto a chiarire la ‘posizione’ della presidente della Commissione Ue (anche lei usata da ‘qualcuno’ in campagna elettorale) Ursula von der Leyen, la quale, spiega Mamer, “E’ assolutamente chiaro che la presidente non è intervenuta nelle elezioni italiane: quando ha parlato degli strumenti a disposizione per intervenire nel caso in cui le cose prendano una direzione indesiderata; ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi dell’Ue, e dunque stava evidenziando il ruolo della Commissione come guardiana dei trattati, in particolare nel campo del rispetto dello Stato di diritto“.

Elezioni italiane, Bruxelles: “La Commissione lavorerà con ogni governo che uscirà dalle elezioni”

Come ha poi ancora tenuto a ribadire la portavoce della Commissione, la presidente si è limitata a confermare quanto già espresso da Didier Reynders,  commissario alla Giustizia, secondo il quale (dal ricorso alla Corte di Giustizia all’attivazione del meccanismo che tutela il bilancio Ue ), la Commissione ha i mezzi necessari per contrastare, ove dovesse accadere, eventuali deviazioni rispetto allo Stato di diritto negli Stati membri. Anzi, ha quindi rimarcato la Mamer: “La presidente ha anche detto esplicitamente che, beninteso, la Commissione lavorerà con ogni governo che uscirà dalle elezioni e che abbia la volontà di lavorare con la Commissione Europea“.

Max

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Max Tamanti