ELEZIONI FEDERCALCIO, ALLA FINE ‘VINCONO LE SCHEDE BIANCHE: ARRIVA IL COMMISSARIO

    “Dopo avere in tutti i modi cercato di raggiungere un accordo che potesse avere una convergenza, purtroppo non ci sono le condizioni per procedere. Chiedo ai delegati della Lega dilettanti di votare scheda bianca. Abbiamo fatto tutti i tentativi per fare un accordo per avere una larga condivisione, era un accordo con Gravina presidente. Evidentemente all’interno hanno avuto problemi, ma questo sta a significare quanto noi siamo stati responsabili”: Così aveva anticipato Cosimo Sibilia, candidato della Lega Dilettanti alla presidenza della Figc, poco prima del voto al ballottaggio che lo vedeva contrapposto al presidente della Lega Pro Gravina, rivolgendosi alla sua componente. E difatti l’elezione che ne è seguita, con il mare di schede bianche contate, ha portato inesorabilmente verso il commissariamento, poi confermato dall’assemblea elettiva, preso atto al quarto voto che di ottenere la maggioranza assoluta (50%+1), non se ne parlava più. Dunque, con 297,80 (59,09%) schede bianche, Gravina ha ottenuto 196,83 voti (pari al 39,06%), contro le 9,33 preferenze (1,85%). Dopo la ‘fumata nera’ della Fgci, Gravina ha commentato, “Non stiamo a parlare di proposte di accordo, che definisco volgare. Non potevo accettare la presidenza, a dispetto di un progetto, di una squadra, di un pacchetto di voti che va oltre la Lega Pro. Non è la sconfitta del calcio italiano, ma la certificazione della sconfitta di una classe dirigente. Chiedo scusa a tutti coloro che oggi erano qui presenti e a tutti gli italiani. La partita – ha osservato Gravina – doveva essere giocata fino in fondo, poi all’improvviso qualcuno, mentre si stava giocando, non so perché, alla fine, il pallone lo ha tolto dal campo da gioco. Chi è stato? Sibilia ha dato disposizioni agganciandosi a quella che era una idea dei calciatori di votare scheda bianca, quindi è evidente che non c’è stata più partita”. Quindi, dopo aver ripercorso la sua storia, parlando in merito ad un’eventuale possibilità di riuscire ad accordarsi con Cosimo Sibilia, ha aggiunto: “Io ho lavorato per diventare presidente federale, e dire di no ad una proposta del genere credo sia un punto a mio favore. E’ più facile accettare un certo tipo di proposte che rifiutarle. Ho una mia dignità e coerenza che ho messo a disposizione del mondo del calcio in tutti questi anni, pensare di rinnegarla per il solo fatto di diventare il presidente della Figc, mi dispiace ma non fa parte del mio modo di interpretare le regole del gioco. La proposta era per la mia presidenza con posizionamento per la sua persona, c’era una proposta complessiva che non poteva da me essere accettata e condivisa come Gabriele Gravina e per l’impegno morale con chi è stato con me in questi 40 giorni, le società della serie A, della serie B, tutta la mia Lega Pro, gli allenatori, qualche voto da parte dei dilettanti e anche l’Aia. Un voto trasversale e non posso accettare delle deroghe. Il commissariamento? È una sconfitta non per il mondo del calcio ma per la classe dirigente, per il calcio una grande opportunità. Il calcio aveva bisogno di un elettroshock, il commissario verrà a mettere gli elettrodi, noi dobbiamo solo subire”. Dal canto suo Sibilia ha affermato che “Credo che oggi noi, come Lega dilettanti, abbiamo dimostrato un alto senso di responsabilità perché in tutti i modi volevamo evitare quello che si è verificato”. Secondo il presidente della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia, “La risposta di Gravina mi è arrivata solo telefonicamente, mentre io ho riunito il consiglio direttivo della Lega Dilettanti e a fatica ho detto ai presidenti regionali che era opportuno fare questo tipo di accordo con la presidenza al candidato che partecipava al ballottaggio, dall’altra parte non ho avuto nessuna risposta. Malagò unico vincitore? Non lo so. Gravina si è incontrato con noi ed ha discusso di un accordo, io ho cercato di mettere tutti insieme e non ho ricevuto una risposta se non telefonica. Io ci sono rimasto molto male, perché quando prendo un impegno perlomeno lo comunico non telefonicamente. Probabilmente l’unica componente che ha avuto senso di responsabilità è stata la lega dilettanti che, pur avendo i numeri per leggere il suo presidente a presidente della Figc, ha fatto un passo indietro per il bene del calcio”. Dal canto suo Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori, commentato il mancato accordo con gli altri candidati ha affermato che “C’era bisogno di un cambiamento e non ritenevamo che nessuno dei due candidati lo rappresentasse. Per come si erano costruite le candidature, per quello che è stato il nostro percorso abbiamo deciso di non esprimere il nostro voto. Sicuramente ci sarà il commissario, sicuramente bisognerà fare quello che dicevamo già da qualche settimana. Se non riusciamo a trovare un accordo è giusto che qualcuno di esterno ci metta mano. Purtroppo – ha quindi concluso – è una sconfitta per il nostro sistema e forse non è un caso che siamo usciti dal Mondiale. Se eravamo orientati all’appoggio di uno dei due? No, nessuno dei due”.
    M.