ELEZIONI – IL CONSIGLIO DI STATO RIBALTA LE DECISIONI DEL TAR: LA LISTA FASSINA A ROMA, E QUELLA DI FLI A MILANO POSSONO CONCORRE NELLE COMUNALI

Ribaltando le decisioni prese dal Tar di Lazio e Lombardia, stamane il Consiglio di Stato ha ‘rimesso in corsa’ per il 5 giugno la lista per Fassina sindaco a Roma e la lista di Fratelli d’Italia a Milano. Le liste erano state escluse per la mancata indicazione in alcuni atti della data di autenticazione delle sottoscrizioni. Dunque, accolti con esito favorevole gli appelli delle due liste, da oggi ‘Sinistra per Roma Fassina Sindaco’ e ‘Rete Liberale’, di sostegno al candidato sindaco Marchini, sono ufficialmente in lizza per lo scranno capitolino. Nello specifico, il Consiglio di Stato ha interpretato illegittima l’esclusione della lista di Fassina a Roma in quanto nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purché risulti certo che l’autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge. Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge.  Quindi, Palazzo Spada ha riformato la sentenza del Tar di Milano accogliendo anche l’appello proposto dalla lista ‘Fratelli d’Italia’, esclusa dalla competizione elettorale per l’elezione del Consiglio comunale di Milano per la mancata presentazione delle dichiarazioni di assenza delle cause di incandidabilità. Tale esclusione è stata ritenuta illegittima in quanto è risultato che tali dichiarazioni fossero state depositate, complete in tutti i loro elementi, il giorno successivo, e che il ritardo fosse addebitabile ad un comportamento tenuto dalla stessa amministrazione. Il Consiglio di Stato ha sottolineato, anche in questo caso, l’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali previsti dalla legge. Ora la parola spetta agli elettori…

M.