Home POLITICA ESTERI Elezioni Usa 2020, cosa succede ora

Elezioni Usa 2020, cosa succede ora

Come paventato nei giorni scorsi, Donald Trump si è autoproclamato vincitore mentre in alcuni Stati, decisivi, le schede elettorali sono ancora scrutinate. Diversamente quanto pronosticato nei sondaggi, la vittoria di Joe Biden non è state né netta né certa e si dovranno aspettare ore, o forse giorni, per conoscere il prossimo presidente degli Stati Uniti. Molti lo avevano pronosticato, prevedendo un serrato testa a testa in alcuni Stati chiave e il cosiddetto miraggio rosso, ovvero la percezione che dopo la nottata il vincitore potesse essere Trump. Il dato dipende dai ritardi nello spoglio dei voti per posta in alcuni Stati, in cui tanti elettori (causa anche pandemia) hanno votato prima e per corrispondenza.

La situazione e i possibili scenari

Per vincere Biden o Trump necessita di almeno 270 di grandi elettori (su 538). La maggioranza più uno. La mappa Stato per Stato del New York Times segna Biden 227, Trump 213. Mancano all’appello Arizona, Nevada, Georgia, North Carolina e la rust belt: Pennsylvania, Michigan e Wisconsin.

In Arizona, anche se non è terminata al conta delle schede, si può affermare che ha vinto Biden. Stesso discorso si potrebbe fare per il Nevada, ma too close to call, la situazione resta incerta. Allo stesso modo, la North Carolina va al candidato repubblicano. In questa situazione Biden ha 238 elettori, Trump 228. Un testa a testa serratissimo.

Gli Stati decisivi dunque, da aspettare nonostante le provocazioni e autoproclamazioni del presidente a elezioni in corso, sono Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin.

Georgia: qui Trump è in lieve vantaggio, ma sono da scrutinare le schede della contea della città di Atlanta, storicamente democratica. Per questo gli osservatori ci vanno cauti. I grandi elettori in palio sono 16.

Michigan (10): con il 90% dei voti scrutinati, Biden è avanti dello 0.3%.

Wisconsin e Pennsylvania: questi Stati offrono 36 grandi elettori in due. Per il momento Trump è avanti, ma vanno ancora conteggiate tanti schede arrivate per posta, un metodo utilizzato più dai democratici.

Biden dice che “bisogna controllare ogni scheda”, il rivale cerca di far saltare il banco. La situazione è incerta e ingarbugliata, forse più di quanto previsto da molti osservatori, bisogna avere pazienza. Il risultato che arriva dalla più forte democrazia del rimane, comunque, desolante.