CINEMA

Emmerich punta la macchina da presa sull’inferno delle Midway

Se a terra la carneficina che segnò l’aspra e violenta guerra mondiale – la seconda – conta milioni di vittime, non si può certo dire che quella che investì invece il contesto ‘aereo e marino’ fu una passeggiata. La storia non ha mai dimenticato infatti l’orribile due giorni che consegnò l’area del Mar dei Coralli, nei pressi delle Isole Midway, all’eterno onore dei sacrari militari. Qui infatti dal 4 al 6 giugno del 1942 la Marina degli Stati Uniti fu duramente impegnata a respingere il violentissimo attacco della Marina imperiale giapponese.
Solo ad immaginarlo, lo scenario fu a dir poco infernale, con il cielo adombrato dal fumo dei colpi (milioni), il rombo assordante degli ‘sciami’ di aerei da combattimento che continuarono ad inseguirsi per lunghe ore e, all’occorrenza, a bombardare in picchiata le navi, in un tripudio di boati e fischi di proiettili traccianti, che sembravano disegnare una spettrale ragnatela sopra l’oceano. Alla fine gli Stati Uniti ebbero la meglio, riuscendo ad affondare ben quattro grandi portaerei giapponesi: fu il primo doloroso e severo stop subito dall’avanzata nipponica. Un tracollo quello consumatosi ad ovest delle Hawaii, che precedé l’avvio della campagna di Guadalcanal, la quale sancì l’avvio della decisiva controffensiva degli alleati, e la conseguente ritirata ‘a scalare’ della potente e tenace armata del Sol Levante.
Un evento giustamente – e puntualmente – celebrato dagli Usa e, di conseguenza, anche dal mercato cinematografico. E’ infatti del 1976 l’omonimo film intitolato alla furiosa battaglia, per la regia di Jack Smight. Un film che, come l’epoca imponeva (l’applicazione di soluzioni tecnologiche e digitali erano ancora speranze fantascientifiche), non potendo puntare sulla capillarità dei ‘totali’ da fissare al ‘cinemascope’, lavorava molto sulla trama ed i singoli episodi, puntualmente funzionali al contesto generale. In poche parole, laddove non arrivava la tecnologia – anche per gli alti costi – si cercava di supplire con le caratterizzazioni e, soprattutto, la caratura dei suoi protagonisti. Ed infatti ‘La Battaglia delle Midway’ usci con una ‘locandina’ zeppa di attoroni:, parliamo di Henry Fonda, Robert Mitchum, Glenn Ford, Cliff Robertson, Robert Webber, il mitico Toshirō Mifune, James Coburn, Hal Holbrook, Robert Wagner, Charlton Heston, Edward Albert, Larry Pennel e, tra gli altri, due giovanissimi attori che sarebbero poi stati ‘consacati’ dal piccolo schermo, come Tom Selleck (Magnum PI), ed Erik Estrada (Chips).
Insomma un film a modo suo ‘importante’ ma non abbastanza imponente come la circostanza invece ‘pretende’.
Un fatto che non è passato inosservato al capace Roland Emmerich, il pluripremiato regista, sceneggiatore, e produttore di ‘cosine’ tipo ‘Independence Day’, ‘Godzilla’, e ‘The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo’, ‘2012’, il quale ha deciso di investire i suoi sforzi in questa vicenda storica. Inevitabilmente aiutato dalle mirabilie che garantisce la tecnologia digitale, il nuovo film del regista promette quindi di divenire l’ennesimo kolossal cinematografico.
Anche qui è abbastanza nutrito il cast degli attori anche se, per effetto dell’equazione che prima dicevamo (pochi trucchi ma ottimi attori), proprio perché oggi si punta più sull’effetto che sulla qualità del recitato – tanto la vera protagonista è sempre la catastrofe – i nomi ufficializzati non impressionano certo per caratura attoriale. E’ tuttavia un buon cast quello arruolato da Emmerich, che vede Ed Skrein, Patrick Wilson, Luke Evans, Aaron Eckhart, Nick Jonas, Etsushi Toyokawa, Tadanobu Asano, Luke Kleintank, Jun Kunimura, Darren Criss, Keean Johnson, Alexander Ludwig, con Mandy Moore, Dennis Quaid e Woody Harrelson.
Mentre si attendono i primi trailer per conviverci ad andare a vederlo, sappiamo che in Italia arriverà a novembre, poche settimane dopo l’uscita nelle sale cinematografiche americane.
Max