ENNESIMO BLITZ ANTIMAFIA ’MINA IL SISTEMA’. ARRESTATA ANCHE LA BOSS LADY MADONIA

    Non era ancora spuntato il sole quando, su delega della Procura distrettuale di Palermo, un vero e proprio ’esercito’ composto oltre 200 Carabinieri di Palermo (supportati da 2 elicotteri del nono Elinucleo di Boccadifalco), 5 unità cinofile del Nucleo di Palermo Villagrazia, i militari del 12esimo Reggimento Carabinieri Sicilia e, dello Squadrone Carabinieri Eliportato ’Cacciatori Sicilia’, hanno dato luogo ad una maxi operazione antimafia nei confronti dei mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Resuttana, applicando così il provvedimento restrittivo emesso dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di 25 individui, per associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, reati commessi con l’aggravante del metodo e finalità mafiosi. Come hanno poi riferito gli inquirenti, “L’indagine ha permesso di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali delle famiglie mafiose di ’San Lorenzo’, ’Partanna Mondello’, ’Tommaso Natale’ e ’Pallavicino/Zen’ (in seno al mandamento di ’San Lorenzo’), e della famiglia mafiosa di ’Resuttana’ (a sua volta legata alle famiglie mafiose di Acquasanta e Arenella), e di cristallizzare la storica riconducibilità del mandamento di Resuttana alla famiglia Madonia”. Inoltre, spiegano ancora gli investigatori, “per quanto depotenziata dai risultati investigativi e giudiziari, Cosa Nostra dimostra ancora la sua perdurante capacità di avvalersi della forza di intimidazione e del vincolo associativo per costringere i commercianti ad accettare l’imposizione del pizzo”.Ma la notizia che rende ancor più eclatante il frutto di questa compolessa operazione antimafia, è che a capo del clan mafioso di Resuttana-San Lorenzo, c’era una donna ’eccellente’: Maria Angela Di Trapani, figlia di un capomafia ma, soprattutto, moglie dello storico boss mafioso Salvino Madonia, tra l’altro il killer dell’imprenditore Libero Grassi. Secondo quanto appurato infatti dalla Come emerge dalle indagini, scarcerata due anni fa, la donna avrebb avuto il ’mandato dalla cupola’ a riorganizzare un proprio mandamento. Arrestata nel 2008 per avere fatto da tramite col marito detenuto il quale, dal carcere duro poteva così continuare a gestire gli affari di famiglia, un’informativa definiva la Di Trapani “il principale tramite degli ordini trasmessi anche attraverso i pizzini scambiati con il capomafia Salvatore Lo Piccolo (allora latitante,ndr) e altri mafiosi”. Oltretutto, l’operazione odierna ha permesso di svelare l’imminenza di un’esecuzione che i mafiosi avevano in preparazione. Nel mirino c’era Giovanni Niosi, ’reo’ di aver patteggiato una pena, evento esecrabile per Cosa nostra. Dopo i duri colpi precedentemente portati a segno dalle forze dell’ordine nei confronti dei clan dello Zen, di Borgo Vecchio, e di Santa Maria di Gesù, quello di oggi assume ancora più rilevanza, evidenziando gravi carenze strutturali all’interno del sistema mafioso. Delle vere e proprie ’slegature’ che, diversamente dagli ’anni d’oro’, ridisegnano una mappa confusa e male organizzata. Il momento ideale per assestare il colpo di grazia…
    M.