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Erdogan ‘bacchetta’ Draghi: “Parole indecenti e maleducate. Io sono stato eletto, tu nominato”

Alla fine ha ceduto replicando, ma non allo sgarbo maschilista nei confronti del presidente della Bce Lagarde, ma a quanto dichiarato dal premier Draghi, che ha smorzato la questione affermando che questo ci si poteva aspettare da ‘un dittatore’! Che poi, tutto sommato, pur definendolo un ‘dittatore’, Draghi ha anche aggiunto “di cui però si ha bisogno”.

Erdogan a Draghi: “Affermazioni  gravi che hanno distrutto i rapporti fra i nostri due paesi”

Così oggi, ‘arringando un gruppo di giovani all’interno della biblioteca di Ankara, Recep Tayyip Erdogan è sbottato: “Le dichiarazioni del primo ministro italiano sono di una totale indecenza e maleducazione“. Affermazioni che, a detta del premier turco, avrebbero di fatto ‘distrutto le relazioni fra l’Italia ed il suo paese’ e che lui, a differenza di Draghi, è stato eletto dal popolo.

Erdogan a Draghi: “Hai raggiunto la tua posizione dietro nomina, non tramite elezioni!”

Ed ancora, in piena enfasi, Erdogan ha esortato ”Vi dico di non dare alcuna importanza a quali parole che utilizza o non utilizza il presidente del Consiglio italiano. Proprio in un periodo in cui auspichiamo che le relazioni tra Italia e Turchia possano raggiungere un ottimo livello, questo signore di nome Draghi, rilasciando questa dichiarazione, ha purtroppo colpito i nostri rapporti. Tu – ha ‘rincarato’ rivolgendosi in prima persona al capo del nostro governo – hai raggiunto la tua posizione dietro nomina, non sei certo arrivato dove sei tramite elezioni! Prima di poter utilizzare queste parole verso Tayyip Erdogan, dovresti avere innanzitutto coscienza della Storia, ma abbiamo capito che non ce l’hai. Noi, grazie alla forza che ci ha conferito il popolo, avendo preso in consegna questa volontà popolare, continueremo il nostro percorso al servizio della Nazione”.

La ‘bacchettata’ nei confronti di Draghi ha seguito tutto l’iter governativo turco

In realtà lo ‘sfogo’ del premier turco arriva dopo che il ministero degli Esteri di Ankara ha convocato il nostro ambasciatore (Massimo Gaiani), al quale ha espresso una sonora per protesta. Poi era stata la volta di Mevlut Cavusoglu, ministro degli Esteri (“Condanniamo con forza le inaccettabili parole del premier nominato italiano sul nostro presidente eletto”), ed infine il vice presidente turco Fuat Oktay, che aveva invitato Draghi a “guardare al passato del suo Paese per vedere cos’è una dittatura”.

Max