Ernia racconta il suo ‘In ’68 (Till the end)’

La ‘trap’? “Noi cominciammo a farla nel 2012 con il collettivo della Troupe D’Elite”. Anastasio? “Mi sembra il rapper per chi di rap non capisce niente. Il rapper di Famiglia Cristiana. Il rapper che piace al pubblico più adulto perché non dice le parolacce. Ma di che parliamo?”. E poi: il migliore? “Sento moltissime cose. Mi piace Guè Pequeno. Mi piace molto Sfera Ebbasta, che trovo sia stato messo alla gogna, ingiustamente allontanato da The Voice e usato come capro espiatorio. Le canne i figli dell’Italia se le facevano molto prima di ascoltare i brani di Sfera. Ed è anche una scusa per i genitori che non volendo ammettere che sulle canne dei figli devono lavorarci loro, se la risolvono accusando Sfera Ebbasta”. Infine: io giudice o coach in un talent show? “Certo. Perché no? Sarebbe un’esperienza nuova e interessante”.
E’ un fiume in piena e non si sottrae alle domande Matteo Professione, classe 1993, meglio conosciuto come Ernia, come fu ribattezzato a scuola da una sua compagna di classe. 

I miei nuovi brani, divertenti e divertiti

L’incontro con la stampa è dato dall’uscita di ’68 (till the end)’, una speciale riedizione dell’album ’68’ (che ha esordito o scorso settembre), contenente sette canzoni inedite.
“Questi nuovi brani sono divertenti e divertiti. C’è una maggiore leggerezza rispetto alla mia produzione precedente. Meno rabbia e più sorrisi. È stata come una vacanza tra il disco uscito a settembre e quello a cui ho cominciato a lavorare ieri, che sarà più duro.  
C’era la possibilità di fare questo repack e mi sembrava giusto dare del valore aggiunto, dell’altra musica a chi mi segue. Non solo un singolo di consolazione. Musicalmente i sette nuovi brani sono molto diversi tra loro – spiega ancora Ernia – si va dalle sfumature più clubbing di ’Phi’ e dell’autocelebrativo ’Il mondo Chico’ agli elementi più funny di ’Mr. Bamboo’, a pezzi più intimi e riflessivi come ’Un sasso nella scarpa’ (che parla di uno scenario post apocalittico tra Twitter e Instagram) e ’Certi giorni’. Chadia ad esempio è totalmente diversa da me, i suoi pezzi sono quasi sboccati, e proprio per questo mi piaceva fare qualcosa che unisse i nostri stili”. 
Anche per lui prima di avventurarsi in tournée (tra festival, club e summer arena), l’inevitabile tour promozionale nelle librerie italiane chiamato Instore, che dopo Milano lo vedrà il 6 aprile a Torino, il 7 aprile a Firenze, l’8 aprile a Roma, 9 aprile a Napoli e il 10 aprile a Bari.
Max