Eurolat: Cinque anni e mezzo a Cragnotti, assolto Geronzi

    Eurolat: Cinque anni e mezzo a Cragnotti, assolto Geronzi

    Si è concluso con due assoluzioni ed una condanna il processo che riguardava l’operazione con la quale, nel 1999, la Parmalat acquisì il ramo lattiero-caseario della Cirio per 829 miliardi di lire, prezzo ritenuto incongruo dalla procura. I giudici del tribunale di Roma hanno infatti assolto Cesare Geronzi, ex presidente del Banco di Roma, dall’accusa di bancarotta nell’ambito del processo per l’operazione Eurolat. Assolto anche Riccardo Bianchini Riccardi, ex membro del consiglio di amministrazione della società agroalimentare. Invece l’ex proprietario della stessa Cirio, Sergio Cragnotti, è stato condannato a cinque anni e mezzo, in relazione ad un singolo episodio: la distrazione di 64 miliardi di lire del cosiddetto “patto di non concorrenza” stipulato con Bombril Cirio International, somma compresa negli 829 miliardi pattuiti per portare a termine l’operazione finanziaria. Tale accordo prevedeva che il consorzio italiano specializzato per le conserve alimentari e qualsiasi altra società ad essa collegata dovesse astenersi per 5 anni, in quasi tutti i paesi del mondo, dall’intraprendere attività nel settore lattiero-caseario in concorrenza con la divisione latte acquisita da Parmalat. Il Tribunale ha affermato che questi 64 miliardi di lire (il premio di questo “patto”) fossero soldi in più che non dovevano essere compresi nei 829 miliardi che ha versato la Parmalat. Inoltre a Cragnotti, Geronzi e Riccardi la procura contestava oltre la bancarotta anche il reato di concorso in estorsione, accusa da cui sono stati assolti tutti e tre gli imputati. Infatti secondo quanto emerge dalla sentenza, l’allora società di Callisto Tanzi non fu costretta ad acquistare il ramo della Cirio per 829 miliardi di lire, prezzo superiore di almeno 200 miliardi rispetto al valore effettivo della società; accusa che il collegio ha ritenuto non provata.