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Fare una passeggiata in due o con i figli nella Fase 2 si può? Le indicazioni dal 4 maggio

Fase 2, tempo di allentamento delle restrizioni e del ritorno (graduale) alla vita. Alcune attività pre-Covid che davamo per scontate sono diventate una conquista in questa nuova fase di lotta al virus. Dal 4 maggio, infatti, è possibile svolgere attività fisica anche lontani più di 200 metri dalla propria abitazione. 

È possibile, inoltre, recarsi in un parco pubblico per svolgere attività motoria che può essere considerata una corsa così come una passeggiata. E proprio in questo caso è sorto qualche dubbio. Alcuni, infatti, si stanno chiedendo se sia possibile camminare in compagnia di un’altra persona o con i propri figli. Domande a cui ha risposto il Governo, seppur non direttamente, attraverso le FAQ apparse sul sito ufficiale. 

Camminare in due si può

Camminare in due si può? “L’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi – si legge sul sito del Governo – A partire dal 4 maggio l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita non più solo in prossimità della propria abitazione. Sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti.  È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti”. 

L’attività motoria, per cui si intende anche la passeggiata, è consentita anche in coppia qualora l’altra persona fosse un convivente. Ecco la risposta quindi, arrivata anche per quanto riguarda i figli: “Ho un figlio minorenne, posso accompagnarlo in un parco, una villa o un giardino pubblico? Sì – si legge nelle FAQ – L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è consentito, condizionato però al rigoroso rispetto del divieto di ogni forma di assembramento nonché della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”, conclude la nota che dà quindi il via libera a spostamenti con i propri figli per comprovate esigenze tra cui l’attività motoria.