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Fase 2, si può andare nella seconda casa? La risposta del ministro De Micheli

Una delle domande principali a cui dare risposta in queste ore anche anticipano l’arrivo in vigore della Fase 2, relativa alla lotta al coronavirus ed ai primi alleggerimenti rispetto al lockdown generale che era stato imposto dal Governo, fa riferimento alle cosiddette seconde case.

Si può andare nella seconda casa nella Fase 2? E’ un vero grande interrogativo. Che, al pari di altri, come quello relativo ai congiunti sta facendo letteralmente inviperire una moltitudine di persone.

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Non vi era stata una chiara indicazione da parte del Premier sulla possibilità di raggiungere le seconde case di villeggiatura. A dir la verità, da una interpretazione letterale, anche alla luce delle ultime parole che sono arrivate da fonti ufficiali, resta il divieto fino a nuove disposizioni.

Perché? Cosa è stato detto e da chi? Si può andare nella seconda casa nella Fase 2 oppure no?

Fase 2, non si può andare nella seconda casa. Ecco quando sarà possibile

Nemmeno nella Fase 2, almeno nelle prossime settimane, si potrà andare nella seconda casa.

Anzi, è letteralmente vietato: la conferma arriva dal ministro dei Trasporti De Micheli: bisogna aspettare calo contagio, dice.

Non si possono raggiungere le seconde case, in attesa che i risultati di contenimento migliorino. Nelle altre regioni si potrà andare solo o per motivi personali seri, oppure per lavoro nelle attività consentite». Lo ha chiarito il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, intervenendo alla trasmissione La Vita in Diretta, su Rai1.

Deluse centinaia di persone che speravano di poter raggiungere la propria seconda abitazione, sia fuori sia dentro la regione di residenza. Ma c’è una piccola precisazione.

E’ possibile, in casi estremi fare una eccezione alla regola.

aggiornamento ore 5.54

Fase 2: nella seconda casa solo per motivi di assoluta urgenza o necessità. Quali sono

Star qualche giorno al mare o in montagna nella casa di villeggiatura è bello, ma, benché ci sia stato l’allentamento delle misure restrittive, non si può ancora fare: nella seconda casa si potrà infatti andare solo in casi estremi. Quali?

Solo per motivi di assoluta urgenza o necessità, come ad esempio guasti o furti. .

Anche se la possibilità di sposarsi sul territorio sarà estesa, si potrà uscire di casa solo per comprovate ragioni di salute, lavoro, necessità, per vedere i congiunti e tornare nella casa di residenza.

Nei prossimi giorni ci saranno dei chiarimenti sui nuovi divieti, ma pare evidente che eludere le regole e spostarsi senza motivazione produrrà delle conseguenze. Quali?

aggiornamento ore 8.45

Fase 2: cosa succede a chi trasgredisce e va nelle seconde case

Potrebbe essere previsto il rischio di multa (da 400 a 3000 euro) se si decidesse di andare nelle seconde case in questa fase in cui è ancora vietato.
Nel DPCM 26 aprile non c’è riferimento alla possibilità di andare per qualche giorno nella seconda casa. L’allentamento delle misure restrittive dunque non rappresenta un via libera per tutti. Nello specifico dal 4 fino al 18 maggio sono ammessi gli spostamenti nel territorio regionale per i motivi seguenti:

  • salute;
  • lavoro;
  • necessità e assoluta urgenza;
  • visite ai congiunti.

Si potrà tornare a casa nel luogo di residenza e domicilio anche in un’altra Regione.

Le eccezioni per gli spostamenti verso la seconda casa di proprietà sono frutto di esigenze necessarie ed urgenti, da dichiarare nel modulo di autocertificazione (che servirà anche nella Fase 2). Quali?

Come detto poco prima, ad esempio, un guasto ai tubi dell’acqua o al gas, o la necessità di un intervento rapido e immediato. In questo caso lo spostamento è consentito – sia all’interno che fuori la Regione – e nell’autocertificazione basterà barrare “motivo di necessità”.

Oppure, si cita la necessità di recuperare del materiale indispensabile per il lavoro oppure dei farmaci. Per il resto, dovrà servire molto buon senso comune.

Anche nella Fase 2 i trasgressori dovrebbero esser puniti con la multa da 400 a 3000 euro, aumentata fino ad un terzo se il fatto avviene alla guida dell’automobile e fino alla metà in caso di recidiva.

aggiornamento ore 11,16