Febbre del Nilo, altro caso a Milano

    Un nuovo caso a Milano di infezione da virus della febbre del Nilo: è un uomo, residente nel capoluogo, domiciliato regolarmente al lago Malaspina di Pioltello, un comune dell’entroterra. Questo è il motivo per cui l’Agenzia per la protezione della salute ha allertato il comune in questione e il vicino di Segrate. Anche se l’infezione potrebbe essere avvenuta in altri luoghi lontani dalle due città settentrionali di Milano, sono state attivate procedure straordinarie di disinfestazione entro un raggio di 200 metri dal luogo presunto di infezione.

    Il sindaco di Segrate Paolo Micheli e il vicesindaco di Pioltello Saimon Gaiotto hanno programmato interventi in particolare nell’area del lago Malaspina e nel distretto adiacente: si tratta di una disinfestazione “adulticida” e “larvicida” che verrà effettuata anche in aree private Le operazioni inizieranno il 31 agosto a partire dalle 8 in tutte le aree pubbliche, comprese scuole e centri civici, e saranno ripetute entro 3 giorni. Gli ultimi due casi di Febbre del Nilo in Lombardia sono stati registrati due giorni fa: un 63enne residente a Milano e ricoverato al Policlinico (in via di recupero) e un ottantenne di Inveruno ricoverato a Legnano .

    Il virus della Febbre del Nilo viene trasmesso agli esseri umani attraverso il morso di una zanzara e non viene trasmesso da persona a persona: il suo periodo di incubazione varia tra 2 e 14 giorni, ma può anche essere di 21 giorni nei soggetti più deboli, che rischiano complicazioni nervose, soprattutto di persone anziane e debilitate. Le conseguenze in casi gravi possono essere permanenti; solo nell’1 per mille può verificarsi un’encefalite letale. Al momento non esiste il vaccino contro la febbre del Nilo occidentale, pertanto la prevenzione consiste in interventi di disinfestazione, coordinati dall’ATS, per prevenire la proliferazione e la riproduzione delle zanzare e per ridurre l’esposizione ai morsi di questi insetti. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aveva chiesto ai comuni “azioni per contenere le zanzare” più efficaci.