Sono trascorsi tre giorni dalla tanto discussa gara di Misano, nella quale Romano Fenati si è reso protagonista per aver tirato la leva del freno del rivale ad una velocità di 200 km/h, rischiando di causare un probabile incidente. Ebbene, dopo tre giorni, arriva laddio del motociclista marchigiano che annuncia: “Torno a lavorare in ferramenta. Non correrò mai più”. “Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia”, ha dichiarato il pilota in unintervista; parole che arrivano dopo il licenziamento da parte del team Marinelli Snipers e la notizia che contratto con la MV Agusta del prossimo anno è saltato. “Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti. Però ha aggiunto Fenati volete vedere il mio casco e la tuta? Cè una lunga striscia nera: la gomma di Manzi. Mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi, come dite voi. Lultima volta lo aveva fatto 500 metri prima ha raccontato il pilota allora ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere cattivo come te. E magari finalmente capirai cosa significa. Però chiarisce non ho mai pensato di fargli male, giuro”. “Forse un vero uomo avrebbe mantenuto la calma, e a fine gara si sarebbe lamentato ufficialmente. Diciamo che non sono stato un vero uomo, va bene? Ho sbagliato continua ne pago le conseguenze: mi arrendo, avete vinto. E dico basta. Però se ne dovrebbero andare tanti altri, provate a pensarci un po”. Fenati commenta anche le minacce di morte ricevute: “Vi sembra normale tutta questa ondata di odio? A me no”. Per poi far riferimento ai suoi progetti per il futuro: “Per un po lavorerò nei negozi di ferramenta del nonno, con lui e la mamma. Del resto lo facevo già. E poi ho un progetto ad Ascoli, ma preferisco non parlarne”. Dunque nessun ripensamento. “Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati – confessa il 22enne – Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora – conclude – meglio dire addio. Per sempre”.