FERRARI SI STACCA DA FIAT E RIPARTE DALLA BORSA di Simone Lorusso

    marchionne-elkann-ansa-258.jpg

    ‘La scelta migliore’, così come l’ha definita Marchionne, è stata presa nell’ultimo Cda, riunito nella nuova sede di St. James Street a Londra, di Fiat Chrysler Automobiles (Fca), dove si è deciso di scorporare la Ferrari dall’azienda madre e di quotarla sia a Wall Street sia “in un altro mercato in Europa”. Dopo l’avvicendamento al vertice della casa di Maranello, e l’uscita di scena di Luca Cordero di Montezemolo, il nuovo corso guidato Marchionne lasciava intendere un grande cambiamento nell’aria, anche se le voci di uno smembramento dalla Fiat erano state prontamente negate. Ecco, invece, il colpo di scena nella giornata di ieri, quando è stata scelta la via definitiva per ripartire autonomamente. La realizzazione degli obiettivi prefissi a lungo termine saranno tutti da verificare, anche se le prime reazioni sono state totalmente positive, soprattutto a Piazza Affari dove il titolo arriva a sfiorare il 20 per cento per poi chiudere in rialzo del 12, 79 per cento a 8,6 euro. “I risultati – sottolinea l’amministratore delegato della Fiat Marchionne- sono in linea per quelli previsti nel 2014 e dimostrano un grande consolidamento, anche in questo periodo difficile, soprattutto nell’America Latina”. In effetti i ricavi dell’azienda hanno toccato la quota di 23,6 miliardi di euro, con una crescita del 14 per cento, e l’utile netto si attesta attorno ai 188 milioni di euro, in linea con l’anno precedente. In questa nuova gestione il 30 per cento del capitale di Fca, ovvero 600 milioni di euro, sarà investito dalla Exor, che si garantisce così il ruolo di azionista di riferimento, andando ad ottenere una quota di circa il 24 per cento ed un sicuro ritorno in borsa, tanto da chiudere in rialzo del 7 per cento. La separazione si effettuerà tramite un’offerta pubblica del 10 per cento della quota detenuta da Fca in Ferrari, la parte destinata alla borsa, mentre il resto sarà distribuito tra gli azionisti della Fca.  “Una distribuzione – afferma il presidente di Fca John Elkann – che offre a Exor l’opportunità di accompagnare la nuova fase di sviluppo della Ferrari per progettare al meglio il proprio futuro industriale e sportivo”. In attesa del gigantesco piano di investimenti di 50 milioni, previsti entro il 2018, è stato annunciato un bond convertendo, un prestito obbligazionario che conduce all’emissione di nuovi titoli, di circa 2,5 miliardi di dollari. “Sarà il mercato a dare una valutazione finale, ma credo che rimarremo positivamente sorpresi” dichiara Sergio Marchionne. Con la speranza che gli enormi investimenti riportino il ‘Cavallino Rampante’, il marchio italiano più influente al mondo, ad impennare tanto in borsa quanto in pista.