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Festa della Repubblica, Fico: “Libertà, solidarietà, e legalità, conquiste che vanno coltivate e protette”

Il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo stamane alle celebrazioni per la Festa della Repubblica, ha aperto il suo intervento ricordando: “Il 2 giugno di 75 anni fa 12 milioni di italiani scelsero la Repubblica. Le donne e gli uomini del nostro Paese in quella giornata elessero anche l’Assemblea Costituente, che elaborò la nostra Carta fondamentale, punto di riferimento imprescindibile per tutti. Quel voto rappresentò la vittoria di chi aveva contrastato la dittatura fascista e combattuto il nazifascismo durante la Resistenza. Fu una cesura netta con la monarchia compromessa con il fascismo e fu l’espressione della determinazione degli italiani di non essere più sudditi ma cittadini attivi. Il 2 giugno segnò anche per la prima volta, nella storia d’Italia, l’esercizio, ad elezioni politiche, dell’elettorato attivo e passivo delle donne. Ventuno di loro furono elette all’Assemblea Costituente, a compimento di un processo che aveva visto le donne contribuire in misura determinante alla liberazione del Paese. Dobbiamo oggi rinnovare l’impegno a far comprendere – soprattutto alle nuove generazioni – l’alto prezzo pagato per affermare i valori repubblicani. Perché libertà, dignità, solidarietà, eguaglianza e legalità sono conquiste che vanno coltivate, condivise e protette quotidianamente”.

Fico: “I diritti e le libertà di cui godiamo oggi, frutto di un processo complesso e travagliato”

Dunque ha poi aggiunto il presidente della Camera, ”I diritti e le libertà di cui godiamo oggi sono stati acquisiti al termine di un processo complesso e travagliato, attraverso le mediazioni tra posizioni politiche e ideali di orientamento diverso che seppero però trovare un punto di equilibrio, agendo come un’unica comunità e così contribuendo a rafforzarne lo spirito. Quel nobile compromesso – che è alla base della nostra Repubblica – deve guidarci nella difficile fase che attraversiamo nella ricerca di concordia e coesione, abbandonando le logiche di parte senza per questo rinunciare alla tensione ideale delle proprie posizioni ma ricordando che davanti agli interessi individuali c’è sempre come unico obiettivo l’interesse generale”.

Max