Finanza, spread italiano sotto i 300 punti

    Alle prime ore della mattinata odierna, lo spread tra Btp e Bund tedeschi prosegue la sua lenta discesa nonostante il no della Commissione europea sulla manovra economica, che d’altra parte era evidentemente prevista dai broker finanziari: si attende ora di vedere che verso avranno i colloqui tra Roma e Bruxelles alla luce dell’apertura della procedura di sanzione per deficit eccessivo, al cospetto dell’assenza di riduzione del debito. Il differenziale tra il rendimento dello spread dei Btp e dei Bund decennali si staglia di poco entro il limite dei 300 punti base (dai 308 di ieri) dopo le prime trattative finanziarie, con il titolo italiano che raggiunge il 3,37 per cento. Nelle aule della borsa che monitorano lo spread si prospettano volatilità nei prossimi giorni, in relazione ai margini di dialogo o meno che verranno fuori. Le Borse europee, nonostante l’incertezza vigente, trattano in leggero aumento: Milano si consolida e aumenta dello 0,76% sollevata dai bancari, facendo da capofila rispetto al resto d’Europa. Francoforte aumenta infatti del solo 0,34%, Londra dello 0,31% e Parigi dello 0,29%. Le Borse asiatiche hanno registrato una discesa, condotte in picchiata dalla Borsa di Shanghai, che ha chiuso con meno 1,95%. Ad influire in negativo sono stati i titoli hi-tech. Tokyo è stata chiusa per festività, Hong Kong retrocede dello 0,52%. Anche Wall Street non ha scambiato per via del Thanksgiving, oggi riapre. Dalla frangia macroeconomica si evidenzia la conferma dello stop per l’economia della Germania, che ha subito un rallentamento nel terzo trimestre di quest’anno segnalando un pil in calo dello 0,2% a differenza del periodo precedente. Su base annuale il Pil è aumentatp dell’1,1%. Riguarda la lettura finale, che conferma la stima fatta in precedenza. Il calo è agli occhi di tutti: nel secondo trimestre il Pil tedesco aveva registrato un ingrossamento dello 0,5% su base trimestrale e del 2,3% su base annua. A livello internazionale, si pensa al G20 in Argentina in agenda la prossima settimana, soprattutto con la speranza che il presidente Usa Donald Trump, e quello cinese Xi Jinping possano stabilire una tregua  al conflitto commerciale.