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Fiorentina, Commisso: “Se non mi fanno fare lo stadio non torno più in Italia”

Commisso non ci sta, non lo manda a dire. Il presidente della Fiorentina, intervenuto a Radio Rai Sport, ha commentato con amarezza la sconfitta con la Lazio viziata, secondo lui, da un errore arbitrale: “In America abbiamo la moviola da tempo e non le polemiche, non capivo perché in Italia ce ne fossero. Ieri sera invece ho visto dal vivo il perché si polemizza così tanto qui. E’ un pochettino scandaloso quello che succede qui, ci condizionerà per molti giorni. Noi abbiamo altre due partite”.

Ribery? Poveretto, è stato nervoso. Io ho un’azienda con 4.500 persone (Mediacom ndr). Quando uno fa uno sbaglio, anche se ha ragione, non lo posso cacciare dalla mia azienda. Altrimenti non avrei avuto i soldi per comprare la Fiorentina. E’ un ciclo cominciato da quel fallo, si doveva andare come minimo al Var. Se c’è perchè non vanno a vederlo? Dopo si può anche accettare l’errore. A noi è già successo due volte: prima col Napoli, tutti hanno detto che gli arbitri hanno sbagliato e ieri sera di nuovo. Non capisco queste cose. Io non sono sereno (sorride ndr).

Commisso: “Chiesa rimane almeno un altro anno”

Il presidente viola ha poi commentato la possibile stangata in arrivo per Ribery dopo le proteste al termine della gara con la Lazio: “Squalifica Ribery? Vedremo come muoverci. Caceres e Lirola si sono fatti male mentre Ranieri l’ha presa con la mano e il rigore per la Lazio è stato giusto che sia stato cacciato. Sono regole internazionale, l’espulsione era giusta. Non capisco perchè gli arbitri non vadano al Var.

Chiesa? L’ho detto dal primo giorno, Chiesa resterà almeno un anno e poi si vedrà.Il Milan? Sono contentissimo di essere a Firenze. Non fosse stato per tutto il contesto non sarei venuto così spesso qui: ho fatto più visite io in quattro mesi che Li in Italia. Qua l’affetto è tanto e io voglio molto bene ai tifosi. Pentimento? No, ci sono dei problemi sul nuovo stadio ma è normale. Se non me lo fanno fare, non torno più a Firenze”, ha concluso Commisso.