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“Fisco Ue: la politica aggressiva dell’Olanda e di altri paesi va corretta”, anticipa Gentiloni

In videoconferenza stampa da Bruxelles, stamane il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, si è prestato al ‘fuoco di domande’ da parte dei giornalisti.

Inevitabilmente, vista la situazione, l’argomento maggiormente gettonato stato è stato quello relativo alla posizione di scontro intrapresa dai cosiddetti ‘Frugali’ (Olanda in primis), rispetto all’estenuante trattativa sul Ricovery Plan, la soluzione caldeggiata dal nostro Paese e, indubbiamente, quella più ‘conveniente‘ per tutti.

Gentiloni: “La tassazione aggressiva di alcuni stati”

I giudizi della Commissione europea non solo sull’Olanda – ha replicato Gentiloni – ma su cinque o sei Paesi membri, sono quelli contenuti nelle raccomandazioni specifiche per Paese, nelle quali si mette l’accento sui rischi di una politica di tassazione aggressiva da parte degli Stati membri. Non parliamo di paradisi fiscali, ma dei rischi di una tassazione aggressiva che, per attrarre le imprese, rischia di danneggiare la parità di condizioni nel mercato unico. Da sempre la Commissione incoraggia a correggere queste distorsioni”.

Il Dumping fiscale ed il caso dell’Irlanda

Ad esempio, prosegue Gentiloni, il caso dell’’Irlanda che, fra tutti, è sicuramente il paese che trae maggior benefici dall’indotto rappresentato dalle politiche fiscali aggressive, meglio conosciute come ‘dumping fiscale’, tesi per altro discussa già da Erik Nielsen, capo economista di ‘Unicredit Research’ il quale, nel suo ‘Sunday Wrap’, sottolinea come l’Irlanda “guadagna qualcosa come 100 mld di euro l’anno in tasse pagate da imprese trasferite da altri Paesi, ed i Paesi Bassi circa la metà, mentre Francia e Germania perdono circa 50 mld di euro l’anno di tasse ad imprese che vengono riallocate in altri Paesi Ue“.

Gentiloni: “Confido nel nuovo presidente dell’Eurogruppo”

Quindi, cogliendo l’occasione per augurare “ogni successo a Paschal Donohoe” – nuovo presidente dell’Eurogruppo – il commissario Europeo all’Economia, annuncia che nell’ambito dei programmi della Commissione Ue rivolti alle materie fiscali, la sua elezione “potrebbe essere persino un vantaggio. Nel senso che ora Donohoe ha il ruolo di presidente dell’Eurogruppo, che non è esattamente la stessa cosa che rappresentare il proprio Paese. E’ così che funzionano le istituzioni europee”

Gentiloni: “La commissione Ue sta pensando all’Art. 116”

In questo stessi giorni, spiega ancora Gentiloni, la Commissione europea sta “lavorando per la possibile applicazione di un articolo del trattato, l’articolo 116 del Tfue nel campo delle politiche fiscali. Del resto la presidente Ursula von der Leyen ha fatto riferimento, nel suo discorso programmatico, agli articoli dei trattati che consentono di votare a maggioranza qualificata, includendo le clausole passerella e l’articolo 116”. Dunque, prosegue il Commissario, “Quello che è certo è che il lavoro da parte delle Dg Tax e Comp è in corso per individuare delle situazioni che meritino l’utilizzo di questo articolo. L’articolo parla della possibilità di decidere in casi di serie distorsioni nel mercato unico. Chiunque guardi obiettivamente alla situazione del mercato unico sa che questi pericoli esistono. E quindi è giusto utilizzarli”.

Articolo 116 del Tfue: ecco cosa prevede nello specifico

Nello specifico, per chi giustamente non ne ha conoscenza, l’articolo 116 del Tfue spiega che “qualora la Commissione constati che una disparità esistente nelle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative degli Stati membri falsa le condizioni di concorrenza sul mercato interno e provoca, per tale motivo, una distorsione che deve essere eliminata, essa provvede a consultarsi con gli Stati membri interessati“. Quindi, qualora anche attraverso tale consultazione “non si raggiunge un accordo che elimini la distorsione in questione, il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le direttive all’uopo necessarie. Può essere adottata ogni altra opportuna misura prevista dai trattati”.

Max