FIUMICINO – ’RUBAVANO’ LE CORSE AI COLLEGHI E SPESSO TRUFFAVANO ANCHE I PASSEGGERI. LA POLIZIA DI FRONTIERA SMASCHERA 9 TASSISTI DISONESTI

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    Quella che per modalità potremmo definire una guerra tra poveri, in realtà non lo era, proprio perché erano i soldi a motivare pratiche scorrette tra colleghi. Ancora una volta la ‘furbata’ investe i tassisti in servizio all’aeroporto romano del Leonardo Da Vinci dove, notoriamente, in barba alle più volte tanto decantate ‘tariffe fisse’ per la Capitale, alcuni tassisti disonesti – in questo caso la polizia di frontiera ne ha scovati 9 – continuano a provarci tentando di spremere il turista appena sceso dall’areo. L’escamotage era incentrato sul modo scorretto nel gestire la turnazione per caricare i clienti, attraverso l’uso illegale del ’trasnsponder’, l’apparecchio elettronico che, entrando nell’area aeroportuale, tramite numerazione progressiva, gestisce la fila delle auto bianche in attesa dei clienti. Nei casi in cui la corsa del tassista dovesse essere di brevissima durata – o per un qualsiasi motivo annullata – i tassisti possono accedere di nuovo alla cosiddetta ’zona accosti’, senza perdere la priorità acquisita, purché tutto ciò a avvenga entro i 20 minuti successivi dalla salita del passeggero sull’auto. Uno spazio temporale chiamato in gergo ’intercampo’. E su questi 20 minuti di tempo i nove tassisti disonesti si giocavano le priorità: semplicemente scambiandosi tra di loro il trasponder. Capitava così che, a discapito dei colleghi in attesa, riuscivano ad anche 10 accessi consecutivi nei 20 minuti di intercampo. Come sempre, a tradire la ‘furbata’ di questi tassisti disonesti è stata l’ingordigia. E’ accaduto che uno di loro, caricata una passeggera, intendeva applicare il regime forfettario previsto in realtà solo per le corse in partenza da Fiumicino e con arrivo all’interno delle mure aureliane. La donna pretendeva invece il rispetto delle regole comunali e quindi l’utilizzo del tassametro. Così, giudicando la corsa poco redditizia, il tassista ha pensato bene di ‘scaricarla’, pericolosamente, con tutti i bagagli in mezzo alla strada. A seguito della denuncia della donna è stato scoperta la truffa. In un taxi è stato addirittura sequestrato un congegno elettronico che consentiva di alterare il costo delle corse. In totale sono state elevati 114 verbali di accertamento di violazioni al codice della strada ed al codice della navigazione, per un totale di 195mila euro, con il sequestro di 14 transponder e di un’auto.

    M.