Home POLITICA ECONOMIA Fmi, analisi impietosa: “Italia, stime di crescita più basse in Europa”

Fmi, analisi impietosa: “Italia, stime di crescita più basse in Europa”

La materializzazione di choc contrari potrebbe portare a uno scenario molto più debole. All’Italia serve un pacchetto complessivo di riforme che aumentino la crescita e rafforzino la resilienza della sua economia. Gli attuali bassi tassi di interesse offrono una finestra di opportunità, per agire fra l’altro, abbattendo le barriere alla concorrenza. Ma serve anche un consolidamento fiscale di medio termine per abbattere il debito pubblico, un piano di interventi con misure per sostenere la crescita, proteggere i meno abbienti e combattere il cambiamento climatico. In Italia serve correttezza nel caso di pensionamenti anticipati, collegando direttamente i benefici con gli assegni”, C’è però da considerare che, almeno nella riforma del sistema pensionistico, “l’Italia ha fatto più della maggior parte degli altri Paesi con risparmi nel lungo termine”.
Sono alcuni passaggi della relazione finale del Fondo Monetario Internazionale, chiamato a stilare il puntuale rapporto autunnale sul nostro Paese. Per l’occasione il Fmi ha deciso di confermare a +0,5% la stima del Pil per il 2020 a +0,5%, che negli anni a seguire diverrà poi un +0,6-0,7%, in quanto l’Italia “presenta le previsioni più basse nell’Ue, che riflettono il basso potenziale di crescita“.

Quota 100, Rdc e retribuzioni nell’analisi del Fmi

Entrando nello specifico delle misure intraprese dall’esecutivo italiano, vediamo le rispettive valutazioni del Fondo Monetario.
Retribuzioni – In questo caso “i benefici si riducono nettamente in caso venga accettato un lavoro, soprattutto in caso di basse retribuzioni”. Situazione secondo cui l’Fmi invita l’Italia ad allineare le caratteristiche del Reddito di Cittadinanza “con le migliori pratiche internazionali per evitare un disincentivo al lavoro e una dipendenza dal welfare”.
Reddito di cittadinanza – Una misura come questa, si legge nella dichiarazione finale, “offre benefici superiori ai livelli internazionali, che però calano troppo rapidamente rispetto alla dimensione delle famiglie, penalizzando quelle più povere e più numerose“.
Quota 100 – Visto che “nei prossimi decenni le pressioni sulla spesa sono destinate a salire considerevolmente”, complice anche ‘Quota 100’, che “accresce la spesa e crea una discontinuità sull’età pensionabile, si invita a mantenere il collegamento fra età pensionabile e aspettativa di vita, adeguando i parametri previdenziali per garantire la sostenibilità del sistema“.
Max