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Fobia sul web: i licantropi esistono?

Impazza una nuova tendenza, in questi giorni, sul web e sull’universo dei social: la fobia della licantropia. E il dubbio, storico, annoso, riemerge. Ma allora, i licantropi esistono sul serio?

In rete sono sempre molti di più gli scatti, così come le ipotetiche (ancorché controverse) prove eventuali circa l’esistenza di licantropi: foto che avrebbero saputo immortalare l’esistenza di uomini-lupo. Ma è vero o no? Sono foto vere o fake?

Uomini lupo impazzano sul web. Ma alla base ci sarebbe un problema clinico

In linea di massima, come emerso, laddove le foto non siano taroccate, la licantropia evidenziata dagli scatti deriverebbe dal fatto che le persone fotografate sarebbero affette da un problema nella sintesi di proteine.

Dunque i licantropi esisterebbero. O per meglio dire, sarebbero persone solo molto, molto pelose. E’ questa ipotesi a raccogliere più consensi, ragionevolmente, anche se sulle piattaforme web sono sempre di più le persone che credono all’esistenza di queste creature.

A quanto viene fuori, però, i fantomatici licantropi non esisterebbero in quanto tali, ma sarebbero solo delle persone normali che però sono caratterizzate dai sintomi e dai segni di una o più malattie in grado di far supporre, in realtà, di essere al cospetto di uomini lupo: individui che, da un momento all’altro, possano subire questa incredibile trasformazione.

Appunto, incredibile. Ne ha parlato il medico inglese Gavin Francis nel suo libro: “Mutanti” di recente pubblicato in Italia. Francis racconta la ‘licantropia’ partendo da un episodio capitatogli in Pronto Soccorso in una notte di luna piena.

Un tipico scenario da licantropi dunque. «Da qualche giorno Joanne aveva un brutto raffreddore con mal di testa, si sentiva debole e giù di corda. Aveva dolori addominali e sentiva la pelle andare a fuoco. Sembrava fosse posseduta da una specie di inquietudine corporea, che si manifestava soprattutto a livello del tronco e degli arti. Erano iniziate delle allucinazioni: vedeva lucertole giganti sulle pareti».

Joanne, la protagonista di questa vicenda, lavorava da tanto tempo in un seminterrato e dunque vedeva pochissimo il sole. «Si scotta molto facilmente» aveva detto la sua coinquilina «dovrebbe vederla in estate, le viene addirittura l’eritema».

La pelle di Joanne era piena di pigmenti marroni, specie faccia e sulle mani. «Dobbiamo controllare le porfirine», disse il primario. Ad ogni modo la ragione del problema era nella porfiria.

Le porfirine sono molecole chiave per la struttura dell’emoglobina e vengono sintetizzate da una serie di enzimi che operano di concerto. Se il funzionamento non va a buon fine, però, si può scatenare una malattia chiamata porfiria.

Anelli di porfirina si accumulano nel sangue e nei tessuti, scatenati a volte da farmaci, cibi, buio o insonnia. Alcune porfirine reagiscono alla luce e peggiorano all’esposizione del sole.  «Un altro effetto, ancora inspiegato, dell’accumulo di porfirine nella pelle» spiega Francis, «è la crescita di peli sulla fronte e sulle guance». Ecco spiegata, dunque, la licantropia. Per tutte le (e gli) Joanne del mondo accusati di essere lupi a metà, dunque, finalmente c’è pace.

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Silver