FRANCESCO AL CAIRO: ‘LA RELIGIONE NON È UN PROBLEMA MA LA SOLUZIONE. I POPULISMI DEMAGOGICI NON AIUTANO LA PACE E LA STABILITÀ’. POI L’ABBRACCIO CON IL GRANDE IMAM DI AL-AZHAR

    C_2_fotogallery_3011326_26_image.jpg (2000×1334)

    “L’Egitto è chiamato a condannare e a sconfiggere ogni violenza e ogni terrorismo. A donare il grano della pace a tutti i cuori affamati di convivenza pacifica, di lavoro dignitoso, di educazione umana. L’Egitto, che nello stesso tempo costruisce la pace e combatte il terrorismo, è chiamato a dare prova che, come recita il motto della Rivoluzione del 1952, la fede è per Dio, la Patria è per tutti, dimostrando che si può credere e vivere in armonia con gli altri, condividendo con loro i valori umani fondamentali e rispettando la libertà e la fede di tutti”. Così, dopo il suo arrivo al Cairo, Papa Francesco nel discorso ufficiale davanti al Presidente della Repubblica egiziano al-Sisi. “Pace per l’Egitto! Pace per tutta la regione del Medio Oriente! In particolare per Palestina e Israele, per la Siria, per la Libia, per lo Yemen, per l’Iraq, per il Sud Sudan! – ha aggiunto ancora Bergoglio, appaludito – Pace a tutti gli uomini di buona volontà!”.  Un viaggio aveva affermato Francesco ai giornalisti durante il volo di andata, “che ha un’aspettativa speciale, perché è un viaggio fatto per l’invito del Presidente della Repubblica, di Tawadros II patriarca di Alessandria dei Copti, del patriarca dei Copti cattolici e del Grande Imam di Al-Azhar: tutti e quattro mi hanno invitato a fare questo viaggio, che è un viaggio di unità e di fratellanza”. Bellissimo poi il forte e prolungato abbraccio tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, al termine del discorso della massima autorità musulmana sunnita Ahmad Muhammad al-Tayyeb alla Conferenza internazionale sulla Pace aperta al Cairo. L’abbraccio tra il Papa e il Grande Imam è stato sottolineato dagli applausi convinti di tutti i partecipanti, che si sono alzati in piedi in senso di condivisione, prima che Papa Francesco prendesse la parola per il suo intervento alla Conferenza internazionale sulla Pace. “Al Salamò Alaikum! (la pace sia con voi), ha esordito il Papa. “È un grande dono essere qui e iniziare in questo luogo la mia visita in Egitto, rivolgendomi a voi nell’ambito di questa Conferenza Internazionale per la Pace. Ringrazio il Grande Imam per averla ideata e organizzata e per avermi cortesemente invitato. Vorrei offrirvi alcuni pensieri, traendoli dalla gloriosa storia di questa terra, che nei secoli è apparsa al mondo come terra di civiltà e terra di alleanze. In questa sfida di civiltà tanto urgente e appassionante siamo chiamati, cristiani e musulmani, e tutti i credenti, a dare il nostro contributo: ’viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso’. Oggi specialmente la religione non è un problema ma è parte della soluzione. I populismi demagogici non aiutano a consolidare la pace e la stabilità – ha quindi affermato il Santo padre – A poco o nulla serve infatti alzare la voce e correre a riarmarsi per proteggersi: oggi c’è bisogno di costruttori di pace, non di provocatori di conflitti; di pompieri e non di incendiari; di predicatori di riconciliazione e non di banditori di distruzione. Nessun incitamento violento garantirà la pace, ed ogni azione unilaterale che non avvii processi costruttivi e condivisi è in realtà un regalo ai fautori dei radicalismi e della violenza”. Infine, la prima giornata di questa visita pastorale si è conclusa con l’incontro del Pontefice con il patriarca dei copti ortodossi Tawadros II, prima del rientro in Nunziatura. Domani mattina, alle 10, avrà luogo la celebrazione della messa, in cui Papa Francesco pronuncerà l’omelia. Dopo il pranzo con i vescovi egiziani, l’incontro con il clero cattolico e l’ultimo discorso del Pontefice in Egitto. Per le 17 è fissata la partenza dal Cairo, destinazione l’aeroporto romano di Ciampino, dove atterrerà alle 20.30 per fare rientro in Vaticano. Mentre, come hanno riferito fonti interne alla sicurezza attraverso il sito locale ‘Arabi 21’, ” in collaborazione con il ministero della Difesa, quello dell’Interno e la Chiesa cattolica egiziana le misure di sicurezza sono raddoppiate”, la visita di Francesco al Cairo era attesa come un vero e proprio evento. C’è però da sottolineare che il quartiere di Zamalek, sede della nunziatura apostolica – che ospiterà il Papa – è letteralmente ’blindato’, ed il ministero dell’Interno ha lanciato per l’occasione una “vasta campagna di controlli e pattugliamenti per le strade, arrestando anche alcuni sospetti”, spiega ’Arabi 21’. Nelle strade della capitale egiziana, ovunque sono stati affissi manifesti con la sua immagine, accompagnata dalla scritta ’Il papa della pace nell’Egitto della pace’. Impressionante anche la grande mobilitazione anche dei giovani cristiani egiziani, che ieri sera hanno organizzato veglie di preghiera nelle chiese cattoliche della capitale che si protrarranno in vista della partecipazione alla grande messa che Francesco celebrerà domani, sabato presso lo Stadio del 30 giugno, lo stesso dove nel 2015 morirono oltre 20 tifosi in scontri con la polizia durante una partita tra due squadre del Cairo. Dal canto suo Anba Emanuel Iyyad, presidente del comitato organizzativo della visita, ha annunciato che alla messa è prevista la partecipazione di 25mila copti di tutti i riti cattolici, mentre il segretario generale del governatorato del Cairo, Muhammad al-Sheykh, ha fatto sapere che per l’occasione è stato dichiarato lo stato d’emergenza per le strade della capitale.

    M.