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Furti e rapine in calo a Roma, ma più truffe online e exploit di risse adolescenziali, rivela il Com. CC Falferi

Tutti serrati in casa, attività commerciali chiuse, il vuoto per le strade – soprattutto alla sera – e per forza di cose, come evidenziato dal sensibile calo dei reati nella Capitale, anche la criminalità ha finito per pagare lo scotto all’avvento del Covid: ”Indubbiamente i dati statistici, che vanno presi con grande attenzione ma che sono in ogni caso significativi, dimostrano che nell’ambito della provincia di Roma vi è un calo generalizzato dei reati, che in linea di massima si attesta attorno al 16%-18% circa, confrontando il periodo precovid, che va dal 1 marzo 2019 al 1 marzo 2020, con il periodo della pandemia, ovvero dal 1 marzo 2020 al 1 marzo 2021”

Il Comandante Falferi: “Il Covid ha accentuato il commercio online e sono aumentate le truffe”

Un dato confermato dal neo Comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Lorenzo Falferi il quale, rodato dagli anni trascorsi a capo della Compagnia carabinieri Eur, nessuno più di lui è in grado di tastare il polso di questa imprevedibile città.

Nello specifico si tratta di numeri importanti: -30% per quel che riguarda i furti, e -13% per le rapine.

Tuttavia, rubando il titolo al celebre film di Visconti del ’74 (con Lancaster e la Mangano), ‘Gruppo di famiglia in un interno’, proprio perché siamo ‘costretti’ a far tutto da casa, di contro sono invece sensibilmente aumentate (+17%), le truffe online. Un reato, come dicevamo, “legato alle limitazioni da Covid, che hanno aumentato il ricorso ai mezzi moderni, le comunicazioni online e di commercio su piattaforma elettronica’’ di qui, il conseguente ’’aumento di questo strumento come mezzo privilegiato per colpire le persone”. Per cui, avverte l’ufficiale dell’Arma, “di fronte a un dato così significativo e particolarmente rilevante,’è aumentato anche il nostro impegno per contrastare questi reati online’’.

Entrando nello specifico, ”Si tratta di un tipo di truffe che possono avvenire con diverse modalità, in una delle più comuni i truffatori si sostituiscono a un istituto di credito. Quindi la simulazione attraverso l’invio di una email esca, che si fa credere alla vittima provenga dalla sua banca, nella quale la persona viene indotta a inserire dati personali e codici utili affinché il truffatore se ne impossessi per poi svuotare i conti”. Per non parlare poi ”materiali che poi non vengono consegnati”.

Il Comandante Falferi: “Si registra un lieve calo dell’usura ma è un dato molto delicato”

Inoltre, per quanto complicata da stanare, spiega il Comandante Falferi, anche l’usura avrebbe accusato un lieve calo ma, spiega, ”non va preso troppo alla lettera, perché la vittima di usura non denuncia o denuncia poco perché, scatta un meccanismo di complicità in relazione al fatto, che è proprio l’usurato che in genere attiva la procedura”.

Un reato, commenta il milite, ”spesso manifestazione di organizzazioni criminali che lo utilizzano per impossessarsi di attività”. Dunque, aggiunge, “Una spia dell’usura, sono gli improvvisi cambi di titolarità di un esercizio commerciale’’.

Del resto, essendo un reato odioso e, purtroppo di grande dimensioni, come conferma l’ufficiale, ci sono diverse armi per contrastarla, come ‘’il controllo del territorio, e il dialogo con le associazioni di categoria, che possono fare segnalazioni, e le indagini. Questa componente oscura, difficilmente può essere valutata e per questa ragione l’azione di controllo e di verifica sul territorio, proprio per accertare se vi siano problematiche di questo tipo, è invece da parte nostra aumentata nel corso dell’ultimo anno’’.

Il Comandante Falferi: “Monitoriamo il fenomeno delle Bay gang, forse conseguenza dell’isolamento”

Infine, tiene a rimarcare il Comandante, ”un particolare fenomeno che è cresciuto su Roma in misura piuttosto sensibile negli ultimi 3-4 mesi, è quello delle denunce per violenze da parte di bande di minori, con aggressioni nei confronti dei coetanei, o addirittura con degli scontri tra gruppi, come nel caso della baby gang del Pincio’’. Secondo Falferi, che confida di non ”avere memoria di situazioni del genere così sistematiche’’, pur non avendo quest’ultime nulla a che fare ”con le baby gang criminali di tipo etnico, a Roma – spiega – abbiamo un’aggregazione di ragazzi, in genere tutti minorenni, provenienti da buone famiglie, che sfocia nel fenomeno violento in seguito a una sfida nata sulla piattaforma digitale, e che ha effetto di volano’’.

Premesso che si tratta di un fenomeno nei confronti del quale l’Arma – con grande partecipazione – sta rivolgendo la sua attenzione, per il Comandante non esiste ‘’una chiave di lettura univoca di questo fenomeno, che probabilmente scaturisce dalla situazione di sostanziale isolamento nel quale viviamo un po’ tutti e che altera i rapporti interpersonali”.  Continuando quindi a vigilare, per capire se si tratta di una manifestazione momentanea, o piuttosto, di un dato crescente, Falferi propende  giudicarlo come “un fenomeno che mi permetto di definire reattivo per la situazione veramente particolare che stiamo vivendo tutti, d’altro canto – conclude – non lo sottovalutiamo, lo monitoriamo e cerchiamo di capirne l’andamento’’.

Max