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Gas russo, la solita ‘sparata’ di Medved stavolta può sortire l’effetto contrario ‘trainando’ il price cap della Ue

Tecnicamente riveste un ruolo governativo di enorme rilievo ma, all’atto pratico, oltre che amplificare – spesso ‘mettendoci del suo’ – quanto decide od afferma il presidente Putin, altro non fa. Tanto è che nel tempo anche la stessa stampa internazionale si è ‘abituata’ alle sue uscite, sebbene spesso abbastanza minacciose.

Gas russo: le ‘solite sparate’ di Medvedev paradossalmente stavolta fanno gioco all’Europa

Tuttavia in questo momento di grande incertezza legata all’approvvigionamento delle risorse energetiche, è ovvio che, in un certo senso, le ‘sparate’ del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, paradossalmente facciano quasi comodo all’Europa che, da oltre un anno – quindi ben da prima dell’invasione dell’Ucraina – ‘finge’ di non accorgersi dell’enorme ‘speculazione’ operata sul mercato energetico, ad opera dei principali colossi europei, con l’avallo di alcuni ‘Paesi membri’. Del resto, all’atto pratico, sfiancato dalle severe sanzioni occidentali, in realtà a Putin non resta altro che la ‘vendita’ del gas per fare cassa. Ecco perché, nonostante i proclami, difficilmente arriverebbe a chiudere i rubinetti. Certo, di contro, nel frattempo si stanno cercando ‘forniture e fonti’ alternative, ma la tempistica, almeno per altri buoni 7/10 mesi, è ancora a favore di Mosca.

Gas russo: la Leyen rinnova la proposta di istituire un tetto ai prezzi, e Medvedev ‘avverte’: “Col price cap niente gas alla Ue”

Ed in tal contesto, come dicevamo, puntualmente ‘fuori tempo’, ecco l’ennesima minaccia di Medvedev il quale, ha replicato alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen (che come Draghi si sta battendo per istituire un tetto al prezzo del gas), Affermando che “Il gas russo non ci sarà in Europa se l’Ue deciderà di introdurre un price cap“.

Gas russo: secondo la Leyen fissare un tetto ai prezzi costringerebbe la Russia “a vendere altrove”

Come ha infatti ribadito stamane la Leyen ai media, onde evitare da parte di Putin la manipolazione dettando i prezzi sul mercato energetico europeo, “Credo fermamente che sia arrivato il momento di fissare un tetto massimo al prezzo sul gas russo diretto in Europa“. La numero uno di Bruxelles, raccogliendo la proposta (in verità rimasta inascoltata), che il premier Draghi ha lanciato nell’ambito del G7, è concorde sul fatto che, l’istituzione di tetto massimo al prezzo del petrolio, finirà perdestabilizzazire” i mercati, spingendo così la Russiaa vendere altrove“.

Gas russo, come afferma giustamente Peskov: “Nel frattempo la Ue acquista gas liquido a molti soldi arricchendo gli Usa”

Ma non sbaglia nemmeno Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, quando ricorda che, per effetto delle sanzioni, si è creatauna crisi molto profonda“, col risultato che ora – in parte – i paesi Uestanno comprando, spesso dagli Stati Uniti, gas liquefatto per molti soldi, completamente ingiustificati. Le società statunitensi stanno diventando più ricche mentre i contribuenti europei stanno diventando più poveri“. Oltretutto, aggiungiamo, essendo ‘liquido’ il gas Usa, urge impiegare molti altri fondi per poi rigassificarlo.

Gas russo, Peskov ammette che la Russia sta già cercando “scenari alternativi per le sue vendite”

Ad ogni modo a Mosca, dove non sono così ‘stupidi’ come qualcuno pensa, dopo aver definito “assurda” l’idea di fissare un tetto ai prezzi, è stato rivelato chela Russia sta valutando tutte le opzioni, evocando scenari alternativi per le sue vendite. Semplicemente, con questi principi non di mercato non interagiremo con loro“. Riguardo invece a dove la Russia potrebbe guardare per vendere il suo greggio, il portavoce del Cremlino si è limitato a rispondere: “Verso direzioni alternative, verso quei paesi che operano a condizioni di mercato“. Se è vero, c’è soltanto da augurarsi che non trovino ‘clienti’ prima di almeno 10 mesi…

Max