GAY: RAGAZZO SUICIDA A ROMA, IN LETTERA RIFERIMENTI A VESSAZIONI

Le continue vessazioni nonche’ i maltrattamenti che per le sue condizioni di gay ha dovuto subire nel tempo avrebbero spinto al suicidio il giovane che nella notte tra sabato e domenica scorsa si e’ lanciato da una terrazza dell’ex pastificio Pantanella, a Roma. E’ questa una delle ipotesi sulla quale svolgono la loro attivita’ gli investigatori che collaborano con il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani alla soluzione del caso, sulla base di quanto sarebbe emerso dalla lettera lasciata dal ragazzo. All’attenzione di chi si occupa dell’inchiesta c’e’ infatti il biglietto che il giovane aveva nello zainetto che portava con se’, nel quale accusa: “L’Italia e’ un paese libero ma ci sono gli omofobi. Chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza”. Proprio le vessazioni che il ragazzo avrebbe subito hanno portato il magistrato a formulare per il momento contro ignoti una accusa di istigazione al suicidio. Secondo gli investigatori dall’esame del materiale raccolto emerge il disagio che segnava l’esistenza del giovane. Inoltre il magistrato e i suoi collaboratori stanno anche cercando di stabilire per quale motivo abbia scelto l’ex stabilimento della Pantanella per togliersi la vita. Al magistrato fino ad oggi, secondo quanto si e’ appreso, i genitori non hanno fornito elementi per poter comprendere le ragioni del tragico gesto. Che si tratti di un suicidio e’ fuor di dubbio anche perche’ sul terrazzo da dove il giovane si e’ lanciato sono state trovate le sue impronte e non quelle di altri. All’esame degli investigatori inoltre i messaggi contenuti nel cellulare e su quanto forniscono i suoi contatti attraverso il computer sul social network.