Gemellaggio Italia -Tunisia per riforma Giustizia

    Gemellaggio tra Italia e Tunisia, si può, si vuole e si fa.
    Il progetto di Gemellaggio per la riforma della Giustizia Amministrativa in Tunisia, che è stato
    presentato a Palazzo Spada dal Presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi,
    dal Presidente del Tribunale Supremo Amministrativo della Tunisia Abdessalem Mehdi Grissiaa
    e dal Ministro per gli Affari Europei Paolo Savona, è frutto dell’aggiudicazione del “twinning” in
    favore del Consiglio di Stato italiano che ha prevalso sulla candidatura di un consorzio franco-
    tedesco coordinato dal Conseil d’Etat. Il progetto di Gemellaggio Italia-Tunisia, è stato vinto anche
    grazie al supporto dell’Ambasciata italiana a Tunisi e del Ministero degli Affari Esteri.
    A presentare i dettagli del Progetto di cooperazione giudiziaria il Segretario Generale del Ministero
    degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Elisabetta Belloni e il Capo del Progetto di
    Gemellaggio Claudio Contessa.
     
    SINTESI PROGETTO
    Per la prima volta il Consiglio di Stato vince un twinning; un importante progetto
    di Gemellaggio finanziato dal bilancio dell’Unione europea per 1 milione di euro (si tratta di spese
    prestabilite e rendicontate con parametri trasparenti e predefiniti).
    Il Progetto avrà concretamente inizio a gennaio con l’insediamento a Tunisi del Consigliere
    residente Sergio Zeuli.
    Altri 20 magistrati amministrativi, tra cui il Presidente di Sezione del Consiglio di Stato Giuseppe
    Severini e il Consigliere TAR Marina Perrelli, si alterneranno a Tunisi per collaborare al Progetto,
    per un totale di circa 400 giorni di missione. 
    Nella squadra del twinning vi sono nomi di rilievo tra cui: l’ex Ambasciatore d’Italia a Tunisi Rocco
    Cangelosi, e diversi Presidenti di Sezione del Consiglio di Stato che si alterneranno tra formazione,
    scrittura del nuovo codice, comunicazione e organizzazione, importando le best practice italiane in
    Tunisia.
    Si tratta di una importante forma di collaborazione visto che la Tunisia è un partner di centrale
    importanza nella strategia mediterranea dell’Italia.
     
    In Tunisia verranno portate avanti 4 tipi di attività:

    1.      Stesura del nuovo codice del processo amministrativo,
    2.      Rimodulazione dell’organizzazione giudiziaria,
    3.      Attività di formazione del personale e della magistratura amministrativa locale attraverso
    la formazione diretta o dei formatori tunisini,
    4.      Attività di comunicazione istituzionale al fine di divulgare sul territorio le fasi di
    avanzamento e i risultati del Progetto, tra cui la riscrittura del Codice del processo
    amministrativo tunisino.

    GIUSTIZIA IN TUNISIA
    E’ bene ricordare che in Tunisia solo nel 2018 si sono tenute le prime elezioni municipali, dopo che
    nella Costituzione del 2014, per la prima volta, sono state riconosciute le autonomie territoriali.
    Al momento esiste di fatto un solo Tribunale amministrativo a Tunisi (Tribunale Supremo
    Amministrativo).
    L’obiettivo del Gemellaggio è quello di contribuire a fissare le condizioni per istituire una giustizia
    amministrativa diffusa sul territorio, con una Camera territoriale per ogni Regione.
    Prima del 2016 esisteva un unico grado di giudizio amministrativo anche se nella Costituzione del
    2014 ne sono previsti 3, tutti da istituire.
    Nell’Ordinamento tunisino esistono ormai da alcuni anni leggi specifiche che regolano la Giustizia
    amministrativa (in primis, le leggi organiche del 1996), ma dopo la Costituzione repubblicana del
    2014 si è imposta l’esigenza di riformare il sistema, di articolarlo su base territoriale, di renderlo
    conforme ai princìpi dell’UE e di articolarlo su tre gradi di giudizio (Camere di prima istanza, di
    appello e di cassazione).
    Fra i punti comuni fra il sistema della Giustizia amministrativa in Italia e in Tunisia si possono
    richiamare: la previsione di tali sistemi al livello costituzionale, il riconoscimento al Giudice
    amministrativo di funzioni sia giudiziarie che consultive, il riconoscimento ai Giudici di particolari
    garanzie di autonomia e indipendenza.
    Fra i punti di differenza si evidenzia il fatto che la Giustizia amministrativa in Tunisia è articolata su
    tre gradi di giudizio contro i due previsti dalla Costituzione italiana.
    La sfida che ha voluto raccogliere il Consiglio di Stato italiano è quella di avvicinare la giustizia
    amministrativa tunisina al modello dello stato di diritto Europeo, secondo i principi del Trattato di
    Roma. 
    La Tunisia ha un accordo di associazione con l’UE; tra gli adempimenti previsti vi è quello di dotarsi
    di un sistema di giustizia amministrativa più efficace ed efficiente secondo i principi e i parametri
    europei, anche al fine di attrarre investimenti stranieri, tramite un ambiente giuridico più
    favorevole e stabile