Home ATTUALITÀ PRIMO PIANO George Floyd disse “non posso respirare” più di venti volte

    George Floyd disse “non posso respirare” più di venti volte

    George Floyd, murales a Roma di Harry Greb

    Le trascrizioni dei filmati della body camera dei poliziotti di Minneapolis, coinvolti nell’omicidio di George Floyd, hanno rivelato nuove inquietanti prove. “I can’t breathe“, non posso respirare, quel grido di dolore che ha sconvolto l’America, è stato ripetuto venti volte da Floyd, 46 anni, nei confronti di Derek Chauvin.

    Chauvin, 44 anni, è l’agente accusato di omicidio volontario per aver schiacciato con il ginocchio il collo di George per più di otto minuti lo scorso 25 maggio. Nelle trascrizioni è emerso anche un altro particolare. A un certo punto Floyd dice a Chauvin: “Mi stai uccidendo”. “Allora smettila di urlare, ci vuole tanto ossigeno per parlare“, è la risposta del poliziotto.

    Le trascrizioni sono state portate dai difensori di Thomas Lane, 37 anni, uno degli agenti coinvolti, accusato di favoreggiamento. Lane si difende dicendo che era in servizio solo da quattro giorni e ha obbedito agli ordini di Chauvin, in servizio da diciannove. In una delle trascrizioni si sente Lane chiedere a Chauvin di girare Floyd su un fianco, ma il poliziotto risponde di no.

    Il nuovo archivio del tribunale comprende 82 pagine di trascrizioni di body camera e 60 pagine dell’interrogatorio di Lane con gli investigatori del Minnesota’s Bureau of Criminal Apprehension.

    Mario Bonito