GESTIVA LA COMUNITÀ PER MINORI COME UN LAGER: ARRESTATO IL PRESIDENTE PER ABUSI E RAZZISMO

“Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Trieste, sono state avviate nel corso del 2017 e si sono basate sulla escussione di molteplici testi oltre che sull’esame di copiosa documentazione acquisita”, hanno poi riferito gli uomini della Squadra Mobile, nel ripercorrere l’iter delle indagini che stamane hanno portato all’arresto del presidente di una comunità famiglia di Prosecco (Trieste), per reati – gravissimi – come Maltrattamento aggravato di minori (avvenuti tra l’ottobre 2015 ed il settembre 2017), atti sessuali tentati con un minorenne (tra il settembre e l’ottobre 2015), ed atti persecutori nei confronti della ex direttrice della struttura (consumatisi tra il 2013 e il 2016). Le indagini, vista la delicatezza della situazione, sono state lunghe e complicate, passate attraverso l’ascolto di ottanta persone, tra testimoni (tra dipendenti, ex dipendenti e collaboratori della struttura), ed i minorenni stranieri non accompagnati, provenienti da Kosovo, Albania, Pakistan, Afghanistan e Bangladesh. Il quadro che ne è uscito, è il ritratto di un ‘educatore’ dai modi poco ortodossi: frasi ingiuriose – e a sfondo razziale e denigratorio – nei confronti di diversi minori stranieri accolti, erano all’ordine del giorno. Una sorta di condizionamento psicologico, avvalorato dalla minaccia di immediato rimpatrio. Un contesto allucinante, non di rado ‘incorniciato’ anche da infami proposte di prestazioni sessuali in cambio di denaro. Una condotta vessatoria, quella del presidente della comunità famiglia che, innestando in ciascuno di loro gravi e perduranti stati d’ansia, investiva anche gli operatori stessi della struttura e, in particolare, soprattutto, l’ex direttrice. Tanto per farsi mancare nulla poi, c’è inoltre da segnalare la ‘mensa-lager’ dove, oltre che a molestare mimando atti sessuali con il cibo, l’indagato ha costretto il personale a servire agli ospiti della strutture alimenti scaduti.
M.