Gioco legale, a Bologna convegno sulla legalità

    Garantire una precisa e corretta informazione a chi si dedica al gioco e assumere un approccio professionale e legale: questo l’obiettivo del convegno ’In nome della legalità 2.0’, tenutosi a Bologna e organizzato da Codere Italia. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di giornalisti ed esperti del settore e l’intervento, tra gli altri, di Marco Zega, direttore Finanza e Affari Istituzionali Codere Italia SpA, e di Stefano Zapponini Presidente di Sistema Gioco Italia.
    “Siamo di fronte al paradosso: da una parte abbiamo una condivisione piena degli obiettivi di contrasto alla illegalità e al gioco d’azzardo, dall’altra abbiamo dei provvedimenti nazionali che parlano di eliminazione e non di contrasto, con un aumento anche della pressione fiscale che rende il gioco legale molto meno competitivo di quello legale con il risultato che avremo una migrazione di giocatori dal gioco legale al gioco illegale – ha commentato Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia – Lo stesso vale per i territori. Nel momento in cui non si è neanche raggiunto un accordo sulla definizione di luoghi sensibili e dal momento in cui si usa come strumento di contrasto al gioco d’azzardo patologico quello del distanziometro, abbiamo dimostrato che lo spazio che viene riservato al gioco legale è pari allo 0,6% dei nostri territori e tra l’altro va anche dimostrato se quello 0,6% è compatibile con un minimo flusso di persone che possano eventualmente interessarsi alla nostra offerta”. Non credo che esista un altro settore così penalizzato, e vedo che la politica è totalmente distratta da questi argomenti – ha denunciato Zapponini – Abbiamo un pacchetto di 10 proposte che da anni stiamo presentando ai governi che si stanno succedendo e siamo confidenti che prima o poi verranno ascoltate anche perché si tratta di proposte Stato – Enti Locali – Giocatori – Operatori del settore”. La conclusione dei lavori è stata di Marco Zega, direttore Finanza e Affari Istituzionali Codere Italia SpA che nelle sue riflessioni ha dichiarato: ” Ci saranno ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale. La stima che abbiamo fatto è che questa legge porterà circa 4300 esuberi nel comparto del gioco legale nella regione Emilia Romagna e solo negli ambienti di gioco generalisti. Dal 2022 l’impatto della norma sarà anche maggiore”, ha spiegato, riferendosi alla legge della Regione Emilia Romagna, per la quale è stata presentata la mappa con il dettaglio dei comuni sui quali ha di fatto un effetto espulsivo del gioco legale al 100%. “L’industria a livello nazionale ha circa 150 mila addetti e normative come queste sono all’orizzonte anche in Piemonte e Puglia – ha ricordato Zega – Solo per queste 3 regioni stimiamo che porterà alla soppressione di quasi 23 posti di lavoro, un vero e proprio terremoto. Poi va considerata la precarietà del punto di vendita anche in caso si decida di delocalizzare e spostarsi in aree consentite dalla legge, nonostante abbiamo visto che si sta parlando dello 0,6% del territorio o in alcuni comuni addirittura dello 0%”. “La precarietà – ha sottolineato – rimane in quanto possono aumentare i luoghi sensibili nei pressi o in altro caso, insediare una attività produttiva con un investimento di alcuni milioni di euro in aree rurali, sacrifica e comporta la riduzione della redditività e a una minore redditività corrispondono minori posti di lavoro”.